Uncem, la montagna attrae, segnali incoraggianti

Il saldo migratorio nei Comuni montani valdostani - tutti a eccezione del capoluogo - dal 2019 al 2023 è cresciuto di un punto percentuale. Una quota analoga a quella della montagna italiana. La cifra regionale è la stessa dell'Italia delle Alpi e degli Appennini. I segnalis sono incoraggianti. Lo racconta il Rapporto Montagne Italia, realizzato da Uncem e Fondazione Montagne Italia, edito da Rubbettino. È stato presentato ieri pomeriggio a Quart, in un incontro al quale hanno preso parte oltre che il Presidente nazionale Uncem Marco Bussone, Fabrizio Bertholin, Sindaco di Quart, Michel Martinet, Presidente Unite des Communes Mont-Emilius e Sindaco del Comune di Gressan, Luciano Caveri, Assessore regionale alla Montagna, Giulio Grosjaques, Assessore al Turismo, Franco Manes, Deputato, Gianni Nuti, Sindaco di Aosta, Jean Barocco, Consigliere nazionale Uncem, Mauro Lucianaz, Sindaco di Arviez, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte. Uncem, con Barocco e Bussone, ha presentato i principali dati del Rapporto, che dimostrano l'inversione del trend si è realizzata nel periodo del covid. "E sarà importante capire chi sono le nuove persone che si sono trasferite nei Comuni montani, valdostani e italiani - ha precisato Bussone - Lo faremo con tutti gli Enti locali. Il Rapporto mostra i dati della montagna italiana suddivisi per 387 ambiti territoriali, in Val d'Aosta le otto Unité des Communes. Questa organizzazione è importante e significativa, va ulteriormente strutturata, managerialmente. Abbiamo bisogno di Comuni che lavorino insieme e anche i dati demografici, sociali, economici, vanno meglio. Il Rapporto lo dimostra". "La relazione tra organizzazione territoriale istituzionale e numeri economici e sociali è molto importante - aggiunge Barocco - Il Rapporto chiarisce che parlare genericamente di spopolamento è improprio. Meglio analizzare la crisi demografica, tenendo presente i saldi migratori positivi che Istat, e poi Uncem, ha registrato". Uncem ha tracciato anche alcune linee di azione per il lavoro, concentrate nel Rapporto in "Dieci punti per la montagna". Tra questi, l'urgenza di dare efficace rappresentanza alle aree, nonché di rafforzare i sistemi istituzionali sovracomunali, con una forte organizzazione statale. Per evitare fragilità e solitudini.

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