Tranchida, Minniti e Osella.
Città della Salute, ecco la terna
Stefano Rizzi 17:06 Giovedì 21 Agosto 2025
Dopo il ciclone Schael la Regione Piemonte cerca l'intesa con l'Università di Torino. Comunicati i tre nomi per dirigere l'azienda di corso Bramante. Alto il borsino del direttore del Santa Croce e Carle. Obiettivo: riportare un clima di "normalità"
La tormentata vicenda della Città della Salute adesso è nelle mani dell’Università di Torino. L’ateneo subalpino ha infatti appena ricevuto dalla Regione Piemonte la terna dei papabili alla direzione generale dell’azienda di corso Bramante. Tre manager su cui dovrà esprimere il gradimento e quindi siglare l’intesa con la stessa Regione, condizione necessaria per l’attribuzione dell’incarico.
Per la successione alla brevissima e travagliata fase commissariale affidata a Thomas Schael, bruscamente interrotta con la sfiducia espressa dall’assessore Federico Riboldi, sono tre direttori generali in servizio. Livio Tranchida guida l’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, Davide Minniti dirige il San Luigi di Orbassano, mentre Bruno Osella è a capo dell’Asl To5. Chi dei tre si insedierà a breve al vertice della più grande azienda ospedaliera del Paese, gravata da non pochi problemi di bilancio e con questioni aperte anche sotto il profilo giudiziario con un processo a molti ex direttori e dirigenti alle porte e altre indagini in corso?
Il borsino di questi giorni, quando il suo nome non è mai scomparso a differenza di altri dalle ipotetiche rose, Tranchida resta il più quotato. Manager di alto profilo, formazione amministrativa, esperienze anche al di fuori della sanità, l’attuale direttore del nosocomio cuneese era stato recentemente in predicato anche per la direzione della nuova agenzia sanitaria della Liguria, così come per sostituire Adriano Leli a capo di Azienda Sanitaria Zero. Di lui si continua a parlare anche come del possibile successore di Antonino Sottile nel caso di una fine anticipata del mandato anche per il direttore regionale della Sanità. Tranchida ha, tuttavia, un importante dossier aperto, ovvero la gara per la progettazione del nuovo ospedale di Cuneo a carico dell’Inail, percorso su cui grava l’incognita del pronunciamento del Tar sul ricorso della Inc del Gruppo Dogliani dopo la scelta della Regione di non proseguire sul partenariato pubblico privato con il colosso delle costruzioni cuneese.
Al grattacielo circola l’ipotesi di una soluzione ponte con Tranchida alla Città della Salute, ma con un incarico temporaneo di commissario ad acta per completare l’iter della gara a Cuneo. Questo sempre che sia lui a subentrare a Schael.
Il problema non si porrebbe nel caso in corso Bramante arrivasse Minniti, un passato da direttore sanitario, poi la direzione generale dell’azienda ospedaliera universitaria del San Luigi, affidatagli anche in quel caso con l’intesa dell’ateneo. Laureato in scienze politiche, master alla Bocconi, Osella è come Tranchida un “amministrativo”, profilo che certo non guasta proprio guardando ai problemi maggiori che segnano ormai da anni la vita della Città della Salute.
Così come travagliata era stata la scelta di Riboldi, rivendicata anche a dispetto del parere contrario dell’ateneo, per avere un uomo d’ordine quale Schael, il cui profilo professionale così come il modus operandi erano noti e, poco più di sei mesi fa, parevano essere proprio la ragione della decisione dell’assessore. Le cose, come noto, sono rapidamente cambiate arrivando al benservito dato dalla Regione al manager tedesco.
Proprio per evitare tensioni e riportare per quanto possibile un clima di “normalità”, dal grattacielo del Lingotto si insiste sulla piena condivisione con l’Università, rispettando i tempi che l’ateneo riterrà necessari per esprimere il proprio parere. Solo dopo l’intesa sarà formalizzata la nomina. E da quel momento inizierà, per il prescelto, un percorso tutt’altro che semplice. Perché se Schael se ne va, i problemi di corso Bramante restano. E non sono pochi.


