URNE VIRTUALI

I torinesi bocciano Lo Russo: per il 60% sta lavorando male. Torino contendibile nel 2027

Dal sondaggio realizzato da BiDiMedia in esclusiva per lo Spiffero, quasi due terzi degli intervistati valuta negativamente l'attuale amministrazione. La sicurezza il tema in cui fa peggio. Si votasse oggi, il sindaco perderebbe 10 punti rispetto al 2021, e al primo turno finirebbe dietro. Altro che valore aggiunto: la sua ancora di salvezza è la coalizione

Se Elly Schlein chiede “un’attimo di respiro” per riconfermarlo, per i cittadini torinesi il sindaco Stefano Lo Russo è già bocciato. A quattro anni dal suo insediamento e a poco più di un anno dal ritorno alle urne, il 60% degli elettori giudica negativamente il suo operato. E se si andasse a votare oggi, farebbe peggio delle liste che lo sostengono (dato inusuale per un amministratore uscente) e al primo turno perderebbe contro il candidato del centrodestra, che potrebbe giocarsi le sue carte puntando sul tema della sicurezza, l’ambito dove secondo il 44% dei torinesi la sua amministrazione ha ottenuto i risultati peggiori. Non proprio un quadro roseo per il sindaco quello che fotografa il sondaggio realizzato da BiDiMedia, in esclusiva per lo Spiffero. Alla luce di questi numeri, la fiducia tiepida della segretaria dem assume contorni ancora più chiari: ad oggi Lo Russo non è un valore aggiunto per il centrosinistra cittadino, ma al contrario rischia di essere il suo tallone d’Achille in vista del 2027.

Il giudizio dei torinesi

Agli intervistati è stato chiesto di valutare su una scala da 1 a 10 l’operato del sindaco e della sua giunta. Il 30% di loro ha espresso un giudizio fortemente negativo (1-2), il 21% abbastanza negativo (3-4) e il 9% lievemente negativo (5), giudizi che sommati portano la percentuale di insoddisfatti al 60%. Scomponendo invece il 37% di giudizi positivi, solo il 6% di questi si dice fortemente soddisfatto, dando una valutazione di 9-10. Il 23% valuta l’operato di Lo Russo con un voto di 7-8, mentre per il restante 6% il sindaco raggiunge la sufficienza, attribuendogli un 6. Numeri che restano sostanzialmente inalterati se ci si riferisce all’intera giunta, con un 59% di giudizi negativi  (il 30% di questi dà una valutazione di 1-2) e un 36% di positivi. Riguardo alle tematiche, quella su cui l’amministrazione comunale ha lavorato meglio è l’attuazione del Pnrr e la realizzazione di opere pubbliche (scelta da più di un terzo degli intervistati), seguita a distanza dalle politiche sociali e dal verde (entrambe scelte dal 16%). L’ambito in cui invece ha fatto peggio, a detta di quasi la metà dei torinesi (44%) è la sicurezza, davanti alla viabilità (34%) e ai trasporti pubblici (31%).

I partiti fanno meglio

Un altro dato che deve preoccupare in vista del 2027 è la minore attrattività di Lo Russo rispetto alla coalizione di partiti che lo sostengono. Prendendo in considerazione le stesse liste che l’hanno appoggiato nel 2021, si arriva al 41,5%, in calo rispetto al 44% di quattro anni fa, ma in modo ben più contenuto della perdita di consensi del sindaco, che stando a questo sondaggio perderebbe quasi dieci punti, passando dal 43,9% ottenuto al primo turno delle scorse elezioni al 34,4%. In questo modo verrebbe scavalcato dal candidato del centrodestra, stimato al 38%, con il restante 27,6% che non voterebbe per nessuno dei due schieramenti e al netto di un 49% di indecisi o orientati all’astensione. Lo Russo con questi numeri prenderebbe ben 7 punti in meno della sua coalizione, escludendo ovviamente il Movimento 5 Stelle, che pure è ormai in pianta stabile nel campo largo e vede proprio nell’attuale sindaco il principale ostacolo per correre insieme anche a Torino. Un fattore che sarà determinante per la “testardamente unitaria” Schlein, che proprio dal palco della Festa dell'Unità in Piazza d'Armi celebrava la ritrovata concordia tra le forze di opposizione.

Per quanto riguarda i singoli partiti, il Partito Democratico resta saldamente la prima forza politica della città, con il 26,7%, staccando di più di sei punti Fratelli d’Italia (stimata al 20,1). Se Lo Russo dovesse ottenere la riconferma sarà dunque grazie al suo partito e alle liste affini, e non viceversa, come solitamente accade nel caso dei sindaci e governatori uscenti.

Occasione per il centrodestra

Di fronte a questi numeri, è lecito pensare che sia arrivato il momento per il centrodestra di espugnare Palazzo Civico, per la prima volta nella sua storia? Nel 2021 non ci andarono lontani con la candidatura del civico Paolo Damilano, che si fermò al 38,9% al primo turno per poi venire sconfitto nettamente al ballottaggio (40,8 contro il 59,2 di Lo Russo). Anche oggi, sia a livello di voti di lista che di preferenza al candidato sindaco, si attesterebbe su quelle cifre, ma il progressivo indebolimento del sindaco fotografato da questo sondaggio potrebbe cambiare le carte in tavola. Senza contare che è in via di approvazione in parlamento la nuova legge elettorale per le comunali, che elimina il ballottaggio in caso in cui un candidato superi la soglia del 40%. “La città è ancora spostata verso sinistra, ma sicuramente la partita è più aperta rispetto a qualche tempo fa”, è il commento di Achille Mena, sondaggista di BiDiMedia che ha curato la rilevazione. Al Nazareno prendano appunti.

 

Note metodologiche
Soggetto che ha realizzato il sondaggio: BiDiMedia srl. Soggetto committente: Lo Spiffero. Interviste eseguite tra l’1 e il 4 settembre 2025. Metodo raccolta delle informazioni: CAWI/Da Panel Popolazione di riferimento: popolazione maggiorenne residente nel comune di Torino Metodo di campionamento: campione rappresentativo della popolazione di riferimento per genere, istruzione, età, condizione lavorativa, ponderato per voto pregresso. Consistenza numerica del campione: 1000 intervistati su 1643 contatti totali.Tasso di risposta utile complessiva: 61%. Rappresentatività del campione: +/-3,1% per una percentuale stimata del 50,0%, con un intervallo di confidenza al 95%

print_icon