Prenotazioni "fittizie", esami a mezzanotte. Liste d'attesa, pasticcio in Piemonte
Stefano Rizzi 14:40 Mercoledì 10 Settembre 2025All'ospedale di Cuneo (guidato da Tranchida numero uno a Città della Salute) assegnate prestazioni in orari impossibili. La denuncia di Avs: "Mentre Cirio celebra i risultati, va in scena una farsa". Imbarazzo in Regione. Il rischio di falsare i dati
Prenotazioni fittizie, appuntamenti in orari improbabili come in piena notte, promesse ai pazienti di essere richiamati successivamente pur in presenza di prescrizioni di prestazioni da erogare entro dieci giorni. Se quanto denunciato dalla consigliera regionale di Avs Giulia Marro fosse accertato ci si troverebbe di fronte a fatti che non solo minerebbero i dati sulle liste d’attesa, ma aprirebbero a ipotesi potenzialmente ben piùù gravi.
I fatti che, in queste ore sono oggetto di accertamenti da parte della direzione regionale della Sanità sarebbero avvenuti all’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo diretta fino a pochi giorni fa da Livio Tranchida e ora sempre guidata dallo stesso manager sia pure con il ruolo di commissario dopo che l’assessore Federico Riboldi lo ha voluto alla Città della Salute al posto del defenestrato Thomas Schael.
La consigliera regionale di Avs ha portato in aula quello che lei stessa ha definito “un caso accertato”, con tanto i carte che attesterebbero la prenotazione fissata un minuto dopo la mezzanotte e riferito altre segnalazioni, tra cui quella di un paziente con priorità B, ovvero con esame da effettuare entro 10 giorni, che avrebbe ricevuto un appuntamento stavolta 16 minuti dopo la mezzanotte accompagnato dall’indicazione allo sportello di non presentarsi perché si sarebbe trattato di una data non reale, col successivo impegno a ricontattare l’utente per un appuntamento reale oltre i tempi di legge.
“Se confermata – sostiena la consigliera Marro – si tratta di una prassi contraria al diritto alla salute e in violazione delle norme nazionali, che vietano la chiusura delle agende e prevedono la prestazione intramoenia al costo del ticket in caso di mancato rispetto dei tempi”.
Ha poi aggiunto che “in altri casi altri casi segnalati, le prenotazioni restituiscono direttamente dal sistema la nota per il paziente “Inserimento in lista d’attesa. La data non è reale. Verrà ricontattato, o invitato nella sede più opportuna, per un appuntamento definitivo”. Questo – sostiene l’esponente di Avs - non solo sbugiarda il cosiddetto modello Cuneo, ma falserebbe completamente i dati che sono stati dichiarati dalla giunta regionale”. In effetti una smentita immediata e chiara non è arrivata in aula dove l’assessore Gian Luca Vignale in sostituzione del collega Riboldi ha spiegato che in assessorato non sono mai giunte segnalazioni di prassi quale quella esposta in interrogazione e che la stessa è stata trasmessa copia ai vertici dell’azienda ospedaliera di Cuneo con richiesta i chiarimenti, condividendo la preoccupazione per una prassi “assolutamente non accettabile”.
Che al momento la Regione non sia in condizioni di escludere quanto emerso dall’interrogazione della consigliera appare evidente e confermato dalle verifiche tuttora in corso da parte del vertice tecnico della sanità piemontese. “Trovo scandaloso che mentre la Giunta di Alberto Cirio presenta Cuneo come modello virtuoso, le cittadine e i cittadini debbano accontentarsi di appuntamenti fantasma. Questo non è un modello, è una presa in giro” attacca Marro. “Inaccettabile che la Regione Piemonte sbandieri successi inesistenti mentre i pazienti si trovano davanti a trucchi da prestigiatore per aggirare le liste d’attesa” rincara la dose la capogruppo di Avs Alice Ravinale.
“Aspettiamo urgentemente da Riboldi la risposta, è necessario fare al più presto chiarezza – aggiunge – Se gli episodi segnalati si rivelassero una prassi saremmo di fronte a una mala gestione con profili inquietanti”. E ciò non è detto non accada, soprattutto se i pazienti risponderanno all’appello a segnalare casi analoghi lanciato dalla forza politica che ha denunciato le presunte irregolarità.
“Se è stato fatto – riferendosi a quanto denunciato, dice Riboldi allo Spiffero – non va assolutamente bene”. Quanto alle eventuali conseguenze nei confronti di eventuali responsabili, l’assessore mostra cautela: “Mi sembra un po’ presto. Prima verifichiamo i fatti, sicuramente se ci sono degli errori andranno rilevati”. La linea del grattacielo sembra quella di attenuare la vicenda giustificando in qualche modo una procedura anomala pur non potendo, a quanto risulta, negare ciò che è stato portato alla luce. Dalla Regione si farebbe riferimento ai dati sulle liste d’attesa che si basano sulle prestazioni erogate e non su quelle prenotate. Comunque sia, negare un pasticcio sembra una missione impossibile di fronte a quelle prenotazioni a mezzanotte.


