Esami di mezzanotte in Piemonte.
Prenotazioni fittizie sotto indagine
Stefano Rizzi 18:30 Giovedì 11 Settembre 2025
La direzione regionale ha avviato accertamenti sulla vicenda di Cuneo e per verificare eventuali altri casi. La consigliera di Avs Marro che ha sollevato la questione: "Continuano ad arrivare segnalazioni dei pazienti". La difesa dei camici bianchi
Se si confermerà un imbarazzante vaso di Pandora, quello delle prenotazioni fittizie all’Aso Santa Croce e Carle di Cuneo e all’Asl della stessa provincia, non mancherà certo di contenuto. “Stanno continuando ad arrivare segnalazioni di pazienti che hanno ricevuto l’appuntamento in orario notturno, soprattutto poco dopo la mezzanotte”, conferma allo Spiffero Giulia Marro, la consigliera regionale di Avs che con un’interrogazione all’assessore alla Sanità Federico Riboldi quel vaso di Pandora lo ha aperto, tra risposte imbarazzate, traballanti giustificazioni e malcelati tentativi di mettere la sordina su una vicenda dai contorni tutti da definire così come le possibili conseguenze.
La prima, sostanzialmente inevitabile, è l’avvio immediato di una serie di accertamenti su tutte le aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte avviato dalla direzione regionale retta da Antonino Sottile. L’indagine interna sarebbe volta ad accertare se oltre quello di Cuneo ci siano altri casi analoghi e riguardo a quanto portato alla luce dalla consigliera regionale, con tanto di carte a conferma, il vertice tecnico della sanità piemontese pare intenzionato a verificare le ragioni di quella procedura anomala le sue origini e gli eventuali effetti sia sui pazienti, per quanto riguarda i tempi effettivi, sia sui dati delle liste d’attesa.
Come abbiamo scritto ieri, quella in atto nell’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle guidata prima quale direttore oggi commissario da Livio Tranchida nominato al vertice dalla Città della Salute di Torino dove ha portato con sé anche il direttore sanitario Lorenzo Angelone, parrebbe essere una prassi che andrebbe avanti da tempo. Non certo, si suppone, un’iniziativa di qualche impiegato del Cup, ma una procedura indicata dai vertici.
Parziale conferma di ciò arriva da una lettera firmata da cinque direttori di dipartimento dell’ospedale cuneese, in cui tra l’altro si sostiene che “ogni esame radiologico o di medicina nucleare deve essere richiesto e programmato con attenzione, poiché non si tratta di semplici “prestazioni sanitarie”, ma di indagini che nella maggior parte dei casi comportano l’esposizione del paziente a radiazioni ionizzanti. (…) Per questo motivo, quando arriva una prescrizione la sua presa incarico mediante Cup necessita di una data, per vincolo di sistema, che pertanto non può essere che “provvisoria”. La formalizzazione della richiesta con assegnazione della data reale di esecuzione della prestazione richiede la validazione da parte dei medici radiologi e nucleari che ne verificano l’appropriatezza e la coerenza con la classe di priorità come cogenze derivanti dalla legge, dalle linee guida nazionali e da regionali. Solo dopo questa verifica, il paziente riceve telefonicamente la data definitiva dell’esame”.
Una motivazione dettagliata che, tuttavia, finisce col porre un altro problema che va ben oltre il caso di Cuneo. Se questa è la procedura corretta allora non lo è quella attuata in altri ospedali dove non risulta che avvengano quelle prenotazioni fittizie in attesa della verifica dell’appropriatezza della prescrizione? E, come si concilia la verifica della prescrizione dell’esame con la responsabilità in capo al medico che la ritiene necessaria per il paziente? Tralasciando il fatto che, come ricorda la consigliera regionale di Avs, “molte prenotazioni segnalate riguardano ecografie che come noto non hanno impatto radiologico”, la questione di ingarbuglia di fronte a un vertice piemontese della sanità del tutto all’oscuro rispetto a questa procedura.
Se neppure la direzione regionale ne era a conoscenza e ora sta effettuando verifiche e controlli in tutto il territorio, qual è la lettura corretta della vicenda?
Tra le conseguenze delle prenotazioni di mezzanotte difficile non inserire anche quello dell’esattezza dei dati sulle liste d’attesa. Se è vero che un computo lo si fa sulle prestazioni effettivamente erogate, non pare azzardato verificare come intende fare la Regione quanto possano pesare sulle attese quelle prenotazioni che seppur non effettive figurano comunque all’interno del cup come tali. Sarà da verificare se basterà una postilla per il paziente in cui lo si avvisa che “la data non è reale” a evitarne il conteggio “alleggerendo” quei numeri da cui dipendono anche premialità, ovvero fondi ulteriori, per la sanità piemontese erogati proprio sulla base dei risultati nell’abbattimento delle liste d’attesa.


