Bando su misura
08:38 Sabato 11 Ottobre 2025
Dicono che… qualche grana potrebbe essere in arrivo al grattacielo. E non si parla di crepe nei muri, ma di quelle – ben più fastidiose – nelle procedure. Al centro dell’alzata di sopraccigli, infatti, c’è la selezione per l’assunzione a tempo indeterminato di due nuovi dirigenti amministrativi in Regione Piemonte. Un segreto di Pulcinella l’identità delle “fortunate”: da mesi, infatti, i nomi delle prescelte circolano già da mesi. Ma a far drizzare le orecchie è l’iter. Il bando, pubblicato il 23 luglio, raccoglie oltre cento manifestazioni di interesse – un piccolo esercito che rischia di mandare in tilt la macchina selettiva, e soprattutto di compromettere l’esito auspicato da qualcuno.
Così, lo scorso 16 settembre, gli uffici regionali decidono di modificare e integrare l’avviso. E il 6 ottobre, “casualmente”, individuano la graduatoria da cui attingere: quella del Comune di Nichelino, approvata con D.D. n. 2341 del 13 ottobre 2023, relativa al concorso per un posto di dirigente nell’area servizi alla persona. Insomma: per assumere due dirigenti destinati – una al Settore cooperative e l’altra – a Stipendi e trattamento economico –, la Regione attinge da una graduatoria pensata per i “servizi alla persona”. Ora, che molti dipendenti pubblici ricevano uno stipendio che assomiglia a un sussidio sociale è battuta vecchia, ma qui la faccenda non fa proprio ridere.
E non è finita. Perché un “errore” piuttosto marchiano è la mancata riapertura dei termini dopo la modifica del bando. Il Consiglio di Stato, Sez. IV, nella sentenza n. 4731 del 12 ottobre 2017, è chiarissimo: quando si cambia sostanzialmente un bando, bisogna riaprire i termini. Perché – spiegano i giudici di Palazzo Spada – si tratta di “regola generale, derivante dai principi di imparzialità e trasparenza”, e la modifica “deve consentire la partecipazione anche a chi, prima, non possedeva i requisiti richiesti, successivamente ampliati”. Nel caso piemontese, più che ampliare la platea, pare che si sia ristretta di molto la cerchia da cui pescare. Tutto torna, dunque? Forse sì. Fin troppo.


