Crt, Poggi mette al muro Quaglia e Palenzona

Dicono che… sebbene non abbiano voluto strombazzarlo ai quattro venti, certi spifferi di Palazzo Perrone raccontano di un quadretto a dir poco gustoso per gli incalliti pettegoli torinesi. L’occasione era di quelle che profumano di storia: l’inaugurazione della “sala dei presidenti”, un angolo di Palazzo Perrone dedicato ai grandi nomi della Fondazione Crt. Basta con la convivenza scomoda con i venti e passa capi della banca, che dall’Ottocento si prendevano le pareti. Ora, a brillare sono solo loro: Andrea Comba (1994-2012), Antonio Maria Marocco (2012-2016), Giovanni Quaglia (2017-2023) e Fabrizio Palenzona (2023-2024). Quattro nomi, quattro storie, e ora quattro mura che celebrano il loro lascito – o, per i maligni, il loro passaggio tra le poltrone più ambite di Torino. Lunedì, a tagliare l’immaginario nastro di questa inaugurazione, accanto ai familiari dei compianti Comba e Marocco, ecco spuntare in carne e ossa Quaglia e Palenzona, i due ex rivali che, a quanto pare, potrebbero aver sotterrato l’ascia di guerra.

Un tempo contendenti per il trono della Fondazione, si sono ritrovati spalla a spalla, forse non proprio a sorseggiare un bicerin, ma di certo a suggellare un momento di “pacificazione”. Parola d’ordine, questa, della nuova presidente Anna Maria Poggi, che, con la regia dietro le quinte della segretaria generale Patrizia Polliotto, sembra determinata a lucidare l’immagine, cercando di rimettere in sesto un’istituzione che ha visto giorni migliori. Tra presunti “patti occulti” e inchieste giudiziarie che hanno fatto tremare i corridoi, la Crt ha bisogno di una bella rinfrescata. Prima ancora che i magistrati bussassero, a dire il vero, erano stati certi vecchi vertici a far storcere il naso, con manovre che, diciamo, non sempre brillavano per trasparenza. E questa sala? Un simbolo, certo, ma anche una mossa furba: un po’ di nostalgia, una stretta di mano tra ex nemici e un messaggio chiaro: “Signori, la Fondazione è pronta a riprendersi il suo prestigio, e noi siamo qui per dimostrarlo: siamo uniti, guardateci”. Certo, i più cinici già bisbigliano: basterà una sala tirata a lucido per cancellare le ombre? O è solo un modo per mettere un bel tappeto sopra la polvere? Per ora, godiamoci il quadretto: Quaglia e Palenzona che chiacchierano amabilmente, Poggi che sorride soddisfatta e Polliotto che tiene le fila. Chissà se questa pace è destinata a durare o se è solo un intervallo prima del prossimo giro di valzer. Intanto, a Palazzo Perrone, la sala dei presidenti è pronta a raccontare la sua storia. E, conoscendo Torino, non mancheranno nuove puntate.

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