Evasione e truffa allo Stato, rinviata la messa alla prova per Elkann
13:44 Lunedì 27 Ottobre 2025Dopo aver versato 183 milioni all'Agenzia delle Entrate nell'estate 2024 per sanare imposte e tasse di successione non pagate, il prossimo 28 novembre il gip deciderà sulla richiesta dei legali del presidente di Stellantis. Patteggia il commercialista Ferrero
Si è tenuta oggi in tribunale a Torino l’udienza relativa all’inchiesta sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, scomparsa nel 2019, che vede coinvolti John Elkann, presidente di Stellantis, e il commercialista Gianluca Ferrero. L’udienza è stata rinviata a fine novembre per valutare due proposte distinte: la richiesta di messa alla prova presentata dai legali di Elkann e la richiesta di patteggiamento avanzata da Ferrero. Dopo il versamento di 183 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate nell’estate 2024 per sanare imposte e tasse di successione non pagate, il prossimo 28 novembre il gip Alessandra De Maria deciderà sulla richiesta di messa alla prova di Elkann, un percorso che potrebbe chiudere il caso penale senza condanna.
Messa alla prova di Yaki
I legali di John Elkann, gli avvocati Paolo Siniscalchi e Federico Cecconi, hanno formalizzato oggi la richiesta di messa alla prova nell’ambito dell’inchiesta penale riguardante la residenza in Italia di Marella Caracciolo. La proposta, che ha già ottenuto il parere favorevole della procura di Torino lo scorso settembre, prevede che Elkann svolga un periodo di 10 mesi presso una struttura dei Salesiani, i quali si sono resi disponibili ad accoglierlo. Durante questo periodo, Elkann presterà 30 ore mensili di collaborazione a favore di giovani in situazione di vulnerabilità e dispersione scolastica.
L’avvocato Siniscalchi ha chiarito che “non si tratta di un affidamento in prova ai servizi sociali, poiché non segue una sentenza definitiva di condanna, ma di un percorso volontario nell’ottica del proscioglimento”. In caso di esito positivo della messa alla prova, le contestazioni mosse dai magistrati torinesi nei confronti di Elkann potranno essere estinte, consentendo una definizione rapida della vicenda. L’udienza per valutare questa richiesta è stata rinviata a fine novembre.
Patteggiamento di Ferrero
Parallelamente, sempre oggi, è stata formalizzata la richiesta di patteggiamento da parte del commercialista Gianluca Ferrero, anch’egli coinvolto nell’inchiesta per una presunta evasione fiscale legata alla residenza di Marella. Ferrero ha proposto il versamento di una sanzione pecuniaria di 73mila euro, senza pene accessorie. Anche in questo caso, la procura di Torino ha espresso parere favorevole, e la decisione del giudice è attesa per fine novembre. È stato precisato che la vicenda giudiziaria non ha alcuna connessione con il ruolo di Ferrero come presidente della Juventus, incarico che rimane estraneo alle contestazioni.
Eredità col fisco
Tutto inizia con un esposto di Margherita Agnelli, madre di John, Lapo e Ginevra Elkann, che accende i riflettori su un patrimonio stimato in circa 1 miliardo di euro, tra 700 milioni in trust alle Bahamas, opere d’arte e gioielli. Secondo la Procura di Torino, guidata dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio, Marella Caracciolo avrebbe mantenuto una residenza “fittizia” in Svizzera per eludere le tasse italiane (Irpef e successione). Documenti, utenze e testimonianze dimostrano che la sua vita era radicata a Torino, in Villa Frescot, rendendo il patrimonio soggetto alla fiscalità italiana. I reati contestati: truffa aggravata ai danni dello Stato, dichiarazione infedele e, in alcuni casi, falso in atto pubblico. Indagati anche il commercialista Gianluca Ferrero (presidente Juventus) e il notaio Remo Morone, per anomalie legate alla holding Dicembre, cassaforte della famiglia Agnelli.
A luglio 2024, i fratelli Elkann raggiungono un accordo con l’Agenzia delle Entrate, versando 183 milioni di euro per coprire imposte evase, interessi e sanzioni. La cifra, definita “monstre” dai media, sana il debito fiscale senza ammissione di colpa, come precisato dal legale Siniscalchi. Questo passaggio chiave neutralizza la parte tributaria dell’inchiesta e apre la strada a soluzioni penali alternative, come la messa alla prova per John Elkann, un istituto che consente di sospendere il procedimento.
La vicenda penale si intreccia con un processo civile a Torino, dove Margherita Agnelli contesta il testamento svizzero di Marella e la proprietà delle quote di Dicembre. Per Margherita, l’accordo fiscale è un’ammissione indiretta di irregolarità; i legali degli Elkann, invece, difendono la validità degli atti del 2004 e l’assetto societario. Il civile riprenderà a novembre, promettendo ulteriori colpi di scena.


