POLITICA & SANITÀ

"Sbagliato e irrispettoso per i cittadini". I medici stroncano il Piano Sanitario 

Per i camici bianchi è “un documento non all’altezza della reputazione di cui il Piemonte ha goduto nella sanità”. Il presidente dell'Ordine di Torino Giustetto: "Il consiglio regionale non lo voti e venga riscritto da esperti". Lo scazzo con l'assessore che prende cappello

“Senza rispetto per i cittadini e non dignitoso per gli operatori”. Una sonora bocciatura quella arrivata al nuovo piano sociosanitario del Piemonte quella arrivata, nelle scorse ore, dall’Ordine dei medici di Torino. Il suo presidente, Guido Giustetto, nel corso dell’audizione dinanzi alla commissione Sanità di Palazzo Lascaris ha usato parole durissime. E non è mancato neppure uno scazzo con l’assessore Federico Riboldi

L'appello alla politica

Giustetto che al suo ruolo istituzionale ormai da tempo ha associato una militanza politica di fatto nel fronte opposto a quello del governo regionale, in quest’occasione ha accentuato rilievi e osservazioni che già in precedenza erano state fatte al futuro strumento di programmazione che il Piemonte si appresta a varare dopo ormai moltissimi anni dal precedente. 

È, comunque, quella del presidente una visione e un’aspra critica che rappresenta i camici bianchi della provincia che, suo tramite, accusano la Regione di aver prodotto “un documento non all’altezza della reputazione di cui il Piemonte ha goduto” sul fronte della sanità. Da qui l’ulteriore affondo e un assist per la politica e in particolare le opposizioni: “Non sarebbe dignitoso, per l’intero consiglio regionale, approvarlo”, sostiene Giustetto tirando le conclusioni dell’audizione.

In precedenza aveva elencato, in un corposo cahier de doléances, tutte le mancanze e gli errori del documento che ben prima dell’attuale passaggio formale in commissione, l’assessore aveva presentato e discusso in incontri da lui promossi con gli stakeholder. 

Tutte le mancanze  

Dall’assenza di un piano del personale a quella dell’epidemiologia, dal mancato rilievo dato ai temi ambientali alla mancanza di indicazioni su case e ospedali di comunità, passando per altri vuoti sul fronte dei rapporti tra rete territoriale e ospedali, le sottolineature con la matita rossa di Giustetto non si contano. Ma tirando le somme, il presidente dell’Ordine dei medici non ha dubbi nel sostenere che “il piano va riscritto”. 

Prestigio perduto

E affonda nel passato per muovere accuse al presente quando ricorda che “il Piemonte a livello nazionale in sanità ha avuto spesso un ruolo guida e questo documento non è all’altezza della reputazione di cui abbiamo goduto”. Tutto sbagliato, tutto da rifare. Come un Bartali in camice bianco, Giustetto boccia la creatura di Riboldi, ma naturalmente non pone veto sull’appello. Anzi lo sollecita quando ricorda che “la richiesta che l’Ordine dei medici fa al consiglio regionale è quella di prendersi in tempo necessario per riscrivere il documento facendosi aiutare da chi ne ha le capacità. Perché il piano sociosanitario non si fa con le audizioni, ma con il ricorso agli esperti, redigendo un vero piano e non una semplice visione. Questo lo dobbiamo ai piemontesi – aggiunge – visto che questo strumento tratta temi che incrociano e influenzano la loro esistenza, così come il lavoro degli operatori della sanità”. 

La replica di Marrone e Riboldi

Le altre audizioni

Meno eclatanti, ma non certo prive di critiche le altre audizioni a partire da quella del presidente dell’Ordine dei farmacistiMario Giaccone, il quale ha evidenziato come parlando di medicina territoriale e di prossimità non si faccia alcun cenno proprio alle farmacie, nonostante il lavoro che svolgono e che, ancor più, hanno svolto durante l’emergenza Covid con 4 milioni di tamponi e 400mila vaccini. 

Tema nodale delle risorse quello posto sul tavolo dal presidente dell’Ordine degli infermieri Ivan Bufalo che ha posto l’accento pure sulla scarsità di professionisti. Osservazioni anche dai veterinari, con Ugo Baldi che a nome dell’Ordine ha sottolineato la mancanza nel piano di dati epidemiologici, così come manca del tutto il tema dell’igiene urbana. Ripartizione di competenze rispetto agli infermieri è stata rivendicata dalle ostetriche che con il settore tecnico ha completato la serie di incontri odierni preceduto la scorsa settimana da quello con gli amministratori locali.

Riboldi furioso

E proprio sulle audizioni si è consumato un momento di forte frizione tra Giustetto e Riboldi. Quest’ultimo era intervenuto chiedendo la parola ricordando il percorso fatto proprio anche di quegli incontri che avevano preceduto le audizioni in commissione previste per legge. Citazioni quelle dell’assessore che sollecitano Giustetto a un’osservazione proprio sul fatto che “il piano sociosanitario non si fa con le, pur importanti, audizioni bensì con il lavoro degli esperti”. A quel punto l’assessore replica in maniera dura, si alza e se ne va.

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