STRENNE POLITICHE

Piano sanitario sotto l'albero: regalo per Riboldi, un pacco per Tronzano

L'assessore alla Sanità è deciso a portare a casa il provvedimento entro Natale, e la maggioranza intende accontentarlo: finite le audizioni a inizio dicembre parte la maratona in Consiglio. Vittima sacrificale la legge di bilancio, che slitta così al 2026

Non sarà il piano dei sogni che aveva propagandato, ma resta una coccarda da appuntarsi al petto, e l’assessore Federico Riboldi, uomo forte di Fratelli d’Italia nella giunta guidata da Alberto Cirio, vuole assicurarsela il prima possibile. Così la maggioranza di centrodestra in Consiglio Regionale si prepara a fare un bel regalo di Natale al “sindaco della sanità”, approvando il nuovo piano socio-sanitario, da lui fortemente voluto, prima della fine del 2025. A farne le spese il suo collega di Giunta Andrea Tronzano, che puntava a portare a casa la nuova manovra di bilancio entro il 31 dicembre e che invece non vedrà la luce prima del mese di febbraio, esattamente come l’anno scorso.

La road map

La deadline prevista inizialmente da Riboldi per l’approvazione del piano era l’estate, ma tra ritardi nella presentazione e la discussione sull’aumento dell’Irpef a monopolizzare il dibattito a Palazzo Lascaris l’iter è partito solo in autunno, con le audizioni in IV Commissione Sanità iniziate la scorsa settimana e che andranno avanti per tutto il mese di novembre. Se tutto andrà secondo i piani, il provvedimento arriverà in aula subito dopo il ponte dell’Immacolata, nella seduta del Consiglio Regionale di martedì 9 dicembre. A quel punto inizierà la corsa contro il tempo per impacchettare il regalo e farlo trovare sotto l’albero di Natale dell’assessore, schivando emendamenti e altre possibili imboscate tese dalle opposizioni, che hanno già bollato il nuovo piano socio-sanitario come “il libro dei sogni di Riboldi”, raffazzonato e vago negli obiettivi che si prefigge di raggiungere.

Maratona natalizia

Per evitare che il panettone vada di traverso all’ex sindaco di Casale Monferrato l’idea è quella di replicare la maratona estiva sull’aumento dell’Irpef, con il Consiglio convocato tutti i giorni fino alla sua approvazione: anche in quel caso la discussione si era svolta non senza intoppi, tra le manovre di ostruzionismo dei consiglieri di minoranza. Ma contingentando i tempi la strada si fa in discesa, e l’approvazione potrebbe arrivare già nella settimana che va dal 15 al 21 dicembre, precedente quella natalizia.

Bilancio sospeso

Se Riboldi al cenone con parenti e amici potrà esibire il suo agognato trofeo, qualcun altro all’interno della stessa giunta masticherà amaro. Si tratta dell’assessore al Bilancio, il forzista Andrea Tronzano, che aveva promesso l’approvazione della Legge di stabilità entro la fine dell’anno, evitando che si andasse di nuovo per le lunghe come successo l’anno scorso, con l’approvazione finale arrivata solo il 25 febbraio. Ma gli ordini di scuderia sono chiari: nonostante non siano pochi a esprimere perplessità sull’effettiva urgenza di tale provvedimento, è il piano socio-sanitario ad avere la precedenza, il bilancio regionale può attendere, con la discussione che così slitterebbe a gennaio andando a ricalcare grossomodo le tempistiche dell’anno precedente.

Rapporti di forza

Una scelta che ha un sapore prettamente politico, dato il maggior peso di Fratelli d’Italia all’interno della maggioranza, e che non è stata sicuramente accolta con favore da Tronzano, che pure appartiene allo stesso partito che esprime il presidente della Regione. Ma Cirio, che è sempre ben attento a preservare i delicati equilibri della coalizione che lo sostiene, non sembra avere alcuna intenzione di ostacolare la forza di maggioranza relativa, e il suo compagno di partito non può far altro che adeguarsi.

Leghisti in agguato

Intanto il terzo partito della coalizione, la Lega, continua a fare a marcare le proprie differenze da FdI e ritagliarsi il proprio spazio all’interno di una maggioranza che in Regione – esattamente come a Roma – è sempre più egemonizzata dal partito della premier Giorgia Meloni. E la discussione sul piano socio-sanitario non fa eccezione, con il Carroccio che sta già studiando una serie di emendamenti per puntellare il progetto riboldiano. Un provvedimento che l’assessore non vede l’ora d’intestarsi, ma sul quale anche i consiglieri leghisti vogliono piantare la propria bandierina: se questo è davvero un libro dei sogni, dev’esserci spazio anche per i loro.

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