Istat, oltre metà italiani non comunitari risiede al nord
14:14 Martedì 28 Ottobre 2025
Continua a crescere il numero di residenti italiani di origine straniera; al 31 dicembre 2024 si stimano complessivamente quasi 2 milioni 90mila italiani per acquisizione della cittadinanza, di cui circa 1 milione 790mila (85,6%) originario di un Paese non comunitario. Rapportando i nuovi italiani e i cittadini non comunitari con permesso di soggiorno, si contano 47 italiani di origine non comunitaria ogni 100 stranieri con permesso di soggiorno. Considerando le prime 10 collettività non comunitarie regolarmente presenti in Italia al 31 dicembre 2024, sono i cittadini albanesi a presentare il valore più alto di italiani originari dell'Albania: ogni 100 albanesi si contano oltre 94 italiani di origine albanese. E' quanto emerge dal Rapporto Istat sui cittadini non comuntari. L'altra cittadinanza con una presenza ormai profondamente radicata sul territorio è quella marocchina; anche in questo caso vi sono circa 73 italiani originari del Marocco ogni 100 marocchini con permesso di soggiorno. La comunità ucraina, la prima per numero di permessi di soggiorno validi in Italia, rappresenta tuttavia un caso particolare: una quota rilevante, infatti, è costituita da persone che non sono stabilmente in Italia ma sono arrivate recentemente per protezione temporanea; si contano circa 12 nuovi italiani di origine ucraina ogni 100 ucraini con permesso di soggiorno. La Cina, al terzo posto per presenza in Italia, si colloca invece all'ultimo posto per incidenza di nuovi italiani di origine cinese, con un valore intorno a 6 nuovi italiani ogni 100 cinesi. Al di là di fattori culturali che possono incidere sulla propensione ad acquisire la cittadinanza italiana, va anche ricordato che per alcuni Paesi, tra cui la Cina, l'acquisto di una nuova cittadinanza implica la perdita di quella di origine. La popolazione italiana residente di origine non comunitaria ha una struttura per età sensibilmente più giovane di quella italiana dalla nascita: in media 39 anni, quasi nove anni di meno dei nativi. Confrontando le piramidi delle età delle due popolazioni risulta evidente la differente struttura: gli italiani dalla nascita presentano una base della piramide molto stretta fino a oltre 40 anni di età, per allargarsi poi in corrispondenza dei 58 anni; la piramide degli italiani di origine non comunitaria, invece, presenta valori elevati in corrispondenza della fascia di età tra 15-20 anni e tra 40-50 anni (Figura 6). A livello territoriale, oltre la metà dei cittadini italiani di origine non comunitaria risiede in tre regioni del Nord: Lombardia (26,2%), Emilia-Romagna (12,5%) e Veneto (12,1%). Le regioni del Sud, invece, presentano valori molto più bassi, con Sicilia (2,8%) e Campania (2,3%) a guidare la classifica. A livello provinciale, a parte le grandi città metropolitane di Milano, Roma e Torino, spiccano tra le prime 10 Brescia, con oltre 81mila italiani di origine non comunitaria, ma anche Bergamo, Treviso e Vicenza, con valori intorno alle 50mila presenze.


