POLITICA & SOCIAL

Rizzo candidato "artificiale", propaganda elettorale con Ai

La riconversione dell'ex compagno è completa. Lancia la candidatura in Veneto con un filmato realizzato con l'intelligenza artificiale. Non tutti i follower apprezzano. Ma lui ha sempre diviso, sin da quando lo chiamavano "servo della Nato" - GUARDA IL VIDEO

Un video creato con l’intelligenza artificiale per lanciare la sua candidatura alle elezioni regionali in Veneto. Si vede Marco Rizzo, l’ex comunista, acclamato da una folla festante mentre attraversa il Canal Grande di Venezia su una gondola, oppure marciare trionfale in un vicolo mentre la gente gli lancia petali di rosa. L’ex deputato ed europarlamentare è sempre stato al centro delle polemiche. Oggi ci sguazza e, grazie ai suoi 150mila follower su Instragam, ha ritrovato una nuova popolarità nel mondo dei sovranisti e populisti.

Il video fatto con l’AI

Il modo di far parlare di sé Marco Rizzo lo trova sempre e questa volta ci è riuscito grazie all’intelligenza artificiale. Torinese, 66 anni, l’ex compagno, a occhio e croce, può intestarsi un piccolo primato: essere stato il primo politico italiano ad aver realizzato un video elettorale interamente con l’AI. Nulla di originale se si guarda a oltre oceano dove Donald Trump è un esperto della materia. L’ultimo caso una settimana fa quando il presidente americano ha pubblicato sui social un video nel quale lanciava letame da un aereo militare sui suoi contestatori.

Guarda il video di Marco Rizzo

Rizzo è stato invece un po’ più sobrio. Ventisei secondi nei quali si vede a bordo di una gondola mentre attraversa il Canal Grande, o acclamato da una folla che gli lancia petali di rosa, o ancora prendere in braccio, come se fosse il papa, due bambini felicissimi di vederlo (ma i comunisti non li mangiavano i bambini?).

“Il Veneto non ha bisogno di promesse. Ha bisogno di una guida. Sono Marco Rizzo, e sto arrivando nella Serenissima”. Il messaggio a corredo del video farlocco. Non esaltanti i commenti degli utenti social: ma che è ‘sta cafonata; la parabola di un comunista imborghesito; cos’è una skin di Gta 6; avanti con lo 0,1%. Ovvio, c’è anche chi apprezza, ma si sa Rizzo è sempre stato un personaggio divisivo. Anche all’interno del suo stesso partito.

“Rizzo pelato, servo della Nato”

La parabola di Marco Rizzo inizia da molto lontano. Quando era ancora nel Pci, quello vero, a causa della sua precoce calvizie (e solo per questa) veniva definito la testa più lucida del partito. Poi però divenne un “servo della Nato” quando da capogruppo sotto il governo dell’Ulivo appoggiò l’intervento militare in Jugoslavia. A Torino comparvero le scritte: “Rizzo pelato, servo della Nato”. Recentemente la sua posizione sembra essere cambiata e in un video, anche questo pubblicato sui social, si è detto pacifista indicando i seni di una influencer: “Le uniche bombe che ci piacciono”.

Dopo esser stato cacciato nel 2022 dal partito che aveva fondato per via delle simpatie con la galassia sovranista e populista, nel 2023 viene tacciato di rossobrunismo quando, da segretario di Democrazia Sovrana e Popolare, organizza un evento con Gianni Alemanno. Lui in un’intervista allo Spiffero rispose: “Perché dovrebbe essere un problema parlare con chi è, come me, contro la guerra, contro la globalizzazione?”.

La corsa in Veneto

L’ultima sfida di Rizzo sono le elezioni regionali in Veneto. Due giorni fa ha lanciato la campagna elettorale dicendo: “Non tradiremo mai i veneti, come hanno fatto, insieme, destra e sinistra”. I temi che scandisce sono quelli cari ai sovranisti: veneti padroni a casa loro; autonomia regionale; e bandiera veneta al posto di quella europea negli edifici pubblici. E chissà, magari, prima del 24 novembre lo vedremo veramente in gondola sul Canal Grande.

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