SALA ROSSA

Dolcetto o scherzetto? Il "fantasma" Lo Russo irrompe alla conferenza del centrodestra

È la notte di Halloween e gli zombie del centrodestra organizzano un sabba per mandare al rogo il sindaco. Ma lui li piglia talmente sul serio da presentarsi con un sacchetto di caramelle. Il travestimento di Viale. E nel finale scoppia la polemica tra Torino Bellissima e Fratelli d'Italia

Il sindaco “fantasma” si è palesato in Comune a Torino con tanto di dolcetti da regalare a chi lo stava contestando. Stefano Lo Russo nel giorno di Halloween si è voluto divertire un po’ e, con una certa irriverenza, ha interrotto per pochi secondi la conferenza stampa durante la quale il centrodestra lo stava criticando sui risultati di quattro anni di governo della Città. Lui, sorriso sornione stampato in volto, si è giustificato sventolando la copia della mail d’invito all’incontro: “Avevo frainteso lo scopo dell’evento”, ha detto il primo cittadino, che magari pensava si trattasse di una festa. Poi ha lasciato una scatola di caramelle da distribuire ai presenti in sala ed è andato via. 

Un b-movie

Questa volta il sindaco se la può giocare con Silvio Viale. Certo non con lo stesso impatto scenico del radicale, ma anche il primo cittadino ha fatto la sua parte per trasformare la conferenza stampa di Halloween del centrodestra in un b-movie dal taglio anni Ottanta.

Il primo a dare spettacolo in Sala Colonne è stato appunto Viale che ha fatto irruzione in conferenza stampa travestito da fantasma. Un costume riciclato, visto che è lo stesso che aveva utilizzato quando aveva “interpretato” il fantasma del referendum, ma per dare un tocco di originalità allo show questa volta ha aggiunto una maschera a forma di zucca (pagata 3 euro 90 centesimi) che ha indossato per tutto il tempo dell’incontro.

Pochi minuti dopo è stata la volta del sindaco che era stato invitato ad assistere alla conferenza stampa da Domenico Garcea, vicepresidente del consiglio comunale in quota Forza Italia e promotore dell’evento. Lo Russo, accompagnato dal vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, si è presentato con una scatola piena di caramelle: “Avevo frainteso lo scopo dell’intervento. Ero stato invitato e chiedo scusa. Vi lascio alle vostre cose”. I dolcetti però sono rimasti a disposizione di chi era in sala.

Il video del sindaco con i dolcetti

Quattro anni

“I fantasmi a Torino si vedono e sono le occasioni mancate, le promesse tradite, il senso di abbandono delle periferie”, ha detto Domenico Garcea. Lo scopo della conferenza stampa di Halloween del centrodestra era infatti quello di fare il punto sui primi quattro anni di amministrazione di centrosinistra. Attorno al tavolo, oltre a Garcea, c’erano Fabrizio Ricca della Lega, Pierlucio Firrao di Torino Bellissima, Enzo Liardo di Fratelli d’Italia, Pino Iannò di Torino Libero Pensiero e Federica Scanderebech di Forza Italia. Quel che è venuto fuori è un bilancio molto critico dell’operato del primo cittadino.

“Pensavamo che peggio di Appendino non si potesse fare e invece ci sta riuscendo”, ha detto Scanderebech, “molti non lo conosco e non conoscono neppure i suoi assessori”, ha aggiunto citando un sondaggio dello Spiffero. Lo Russo è stato contestato su tutti i fronti: assenza di una strategia industriale da parte della città e silenzio di fronte alla crisi del settore automotive; degrado in periferia e poca sicurezza in città; lo sfalcio del verde; ovviamente nel mirino anche il patto di collaborazione con Askatasuna; e gli ultimi atti di violenza che sono avvenuti a Torino.

Finale a sorpresa

Quel che nessuno si sarebbe aspettato è la polemica finale tra gli stessi esponenti del centrodestra. Il tema sul quale è nato lo screzio è stato il nome del futuro candidato sindaco della coalizione. A fare alzare sugli scudi Firrao sono state le dichiarazioni di Garcea e Liardo che hanno puntato entrambi il dito contro le componenti civiche.

Garcea si è detto contro le “liste civetta o al proliferare delle liste civiche” e ha spiegato che quanti aspirano a fare gli amministratori si devono prendere la responsabilità di candidarsi all'interno dei partiti. Liardo ha aggiunto che il prossimo candidato sindaco “non sarà della società civile, ma un politico”. Apriti cielo. Firrao ha invitato i colleghi a evitare “fughe in avanti”. In fondo meno di dieci giorni fa, insieme a Paolo Damilano, aveva ribadito l’importanza della componente civica nel centtrodestra e la necessità di uscire dallo stretto perimetro dei partiti tradizionali.

A fare da paciere è stato il leghista Ricca che con estrema diplomazia ha ricordato ai colleghi una cosa abbastanza ovvia, ovvero che “non è a questo tavolo che uscirà il nome del futuro sindaco e nemmeno si deciderà la modalità della scelta, ci sono dei ragionamenti più ampi”.Talmente ampi da varcare la cinta daziaria. 

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