Città della Salute, nuovo super consulente per il bilancio
Stefano Rizzi 07:00 Lunedì 03 Novembre 2025Riemerge il caso del Fondo Balduzzi. il direttore Tranchida, oltre all'advisor e un pool di esperti, si rivolge a uno dei più noti esperti italiani di contabilità pubblica. In corso Bramante non si sa come "rappresentare" quel buco da 7 milioni nel consuntivo 2024
Il vertice della Città della Salute, da cui la Regione Piemonte aspetta il bilancio 2024, ancora non sa come rappresentare correttamente nel documento contabile le cifre relative al Fondo Balduzzi, ovvero quei mancati incassi per circa 7 milioni protrattisi negli anni e che sono al centro dell’inchiesta per cui la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio di numerosi ex direttori generali e dirigenti di corso Bramante.
La firma negata da Schael
Sempre quel “buco” nei conti era stata la ragione che aveva portato l’allora commissario Thomas Schael a non sottoscrivere il consuntivo dello scorso anno, subordinandone la firma alla verifica di quelli degli anni precedenti e richiedere l’ausilio di un advisor.
Ora, dopo i rassicuranti annunci dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi circa i tempi brevi con cui sarebbe giunta la firma del nuovo direttore generale Livio Tranchida, si apprende che proprio quest’ultimo appena poco più di una settimana fa, esattamente il 22 ottobre scorso, ha affidato a un ulteriore consulente l’incarico di fornire un parere “in merito alla corretta rappresentazione contabile della vicenda Fondo Balduzzi”. Si tratta di Davide Di Russo, tra i più noti commercialisti e revisori contabili italiani. Autore di numerosi saggi di contabilità pubblica, Di Russo è anche perito del Tribunale e della Procura e dal 2014 al 2019 è stato vicepresidente del consiglio nazionale dei dottori commercialisti, oltre che professore a contratto all’Università di Torino.
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Tempi stretti per il Mef
Un esperto di alto profilo, dunque, quello a cui ha deciso di rivolgersi Tranchida che pure dal suo insediamento in corso Bramante può contare non solo sull’advisor ingaggiato a suo tempo da Schael con il viatico della Regione e rappresentato da un pool di società guidato da Intellera Consulting e di cui fanno parte Deloitte, Arthur D. Little, Hspi, Dstech, Telos Management Consulting e Long Distance. Per verificare e arrivare finalmente alla sottoscrizione del consuntivo 2024, atteso al grattacielo per fornire il consolidato 2024 della Sanità al tavolo del Mef, Tranchida ha portato in corso Bramante anche dirigenti e funzionari del sistema sanitario piemontese, tra cui l’ex direttore regionale Fabio Aimar, di cui è riconosciuta la profonda capacità ed esperienza in materia contabile.
L'inchiesta della Procura
Ancor prima del suo insediamento, al direttore generale così come a tutti i consulenti era noto come la questione cruciale, il nodo che si era stretto attorno al bilancio dello scorso anno fosse proprio rappresentato da quei numeri che corrispondono al denaro che gira attorno alla libera professione. Nella delibera di incarico, peraltro, viene fatto espresso riferimento alle “relazioni ei consulenti tecnici nominati dalla Procura” nel quadro dell’inchiesta per cui si attende il pronunciamento del Gup sulle richieste di rinvio a giudizio. Pure questi citati nello stesso documento forse improvvidamente già definiti come “conseguenti”, seppur assai probabili. Parla, il direttore generale, anche di “ricaduta (della vicenda giudiziaria, ndr) sull’assetto organizzativo dell’azienda e filiere di responsabilità”.
Per questi e ulteriori motivi, tra cui non ultima “l’impossibilità di avvalersi di personale interno” e “considerata la complessità e specialità della materia in oggetto”, dopo l’advisor e gli esperti interni distaccati ci si rivolge a un altro consulente. E succede quasi due mesi dall’arrivo di Tranchida in corso Bramante, ma anche quando i tempi per avere la sua firma sul bilancio stringono sempre di più.
La rappresentazione di quelle somme che non sono entrate, per anni, nelle casse della più grande azienda ospedaliera del Piemonte non è certo un dettaglio, anzi come si è detto proprio su quel “buco” non solo lavora la magistratura, ma si è inceppata la procedura di approvazione del bilancio da parte dell’allora commissario, nonostante ripetuti e pressanti solleciti dal grattacielo.
Come recuperare i soldi
Dopo che la stessa magistratura aveva confermato in secondo grado la non responsabilità dei medici nel versare il 5% dei compensi per l’attività in intramoenia al Fondo Balduzzi, era stata la stessa sentenza della Corte d’Appello a specificare che la responsabilità del mancato versamento è imputabile esclusivamente all'azienda. Anche da questo discende la decisione dell’allora commissario, così come della Regione di costituirsi parte civile nel processo che si annuncia per gli ex vertici di corso Bramante susseguitisi negli ultimi dodici anni.
Decisione che secondo alcune voci potrebbe essere rivista, trovando magari proprio sull’attesa rappresentazione della vicenda nel bilancio un sostegno. Resta, comunque, da capire non solo come quei mancati introiti milionari verranno definiti nel consuntivo firmato tra Tranchida, ma anche come la Città della Salute intenderà recuperarli.


