Fuori gli "stampisti"

Dicono che… la riunione di stasera del cda del Gruppo Nem non sarà una passeggiata ma un consiglio di guerra: sul tavolo la nomina del nuovo direttore per i sei quotidiani – Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia, Messaggero Veneto, Il Piccolo, Corriere delle Alpi – più il sito IlNordEst.it, poltrona lasciata vuota da Luca Ubaldeschi, ex Stampa e Secolo XIX, con quei “motivi personali” che puzzano di scusa diplomatica. Le redazioni gli remavano contro da mesi come barche in laguna con vento contrario, e il patron Enrico Marchi gli aveva fatto capire da un pezzo che la fiducia era finita in cantina. Risultato: stress a mille, burnout e dimissioni con la coda tra le gambe.

A prendere il timone di questo galeone complicato sale Paolo Possamai, attuale direttore editoriale del gruppo, che si infila pure il cappello da direttore delle testate in un colpo solo. Doppio ruolo, doppio mal di testa, soprattutto perché il sistema Nem è un puzzle con pezzi che scappano: nato esattamente due anni fa (3 novembre 2023), e già Marco Di Capua, responsabile della sezione cultura, ha fatto le valigie ed è tornato al Gruppo Giunti da dove era arrivato, lasciando un buco nero nei supplementi domenicali. E non è finita: Giancarlo Padovan, ex direttore di Tuttosport e guru dello sport, sta per andare in pensione con la penna d’oro e l’intera sezione strategica sottobraccio.

Possamai deve riorganizzare redazioni, flussi, gerarchie e umori proprio ora, con le elezioni regionali in Veneto che bussano alla porta: fine dell’era Luca Zaia e i giornali che dovranno raccontare l’assestamento politico-istituzionale. E mentre si sistema la tolda in mezzo alla burrasca, Marchi –presidente di Save, che comanda il Marco Polo e gli altri aeroporti veneti, e di Banca Finint – sta definendo l’acquisto della Stampa. Non da solo, ovvio: al suo fianco una cordata di imprenditori con il portafoglio gonfio e le mani in pasta nel Nordest, tipo i Benedetti del gruppo Danieli, i Carraro, Confindustria di Udine e Vicenza, i Banzato di Acciaierie Venete. Stasera al cda non si brinda si stringono i denti, si firmano carte, si guarda l’orologio.

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