Albanese affonda nel campo largo. Niente cittadinanza onoraria
Gioele Urso 17:01 Lunedì 03 Novembre 2025Una mozione getta nel panico il centrosinistra di Torino. Il radicale Viale chiede di discutere l'atto. Il Pd, spiazzato, è costretto a votare contro, così come Sinistra ecologista. I 5 stelle si astengono: "Dinamiche indegne". Il giallo delle firme ritirate
Di Francesca Albanese in Sala Rossa non si deve parlare. Ufficialmente per sottrarre la sua figura da “beghe politiche”. Nei fatti perché la mozione per assegnarela cittadinanza onoraria alla controversa relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati è l’ennesimo atto sul quale la maggioranza in Consiglio comunale è lacerata. In Sala Rossa un nuovo pasticcio del centrosinistra.
La firma c'è o no
Il panico tra i banchi della maggioranza scoppia quando Silvio Viale, consigliere comunale di +Europa-Radicali, chiede la parola sull’ordine dei lavori. Insieme a Pino Iannò di Torino Libero Pensiero ha presentato una mozione d’ordine per discutere della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese.
I consiglieri del Partito democratico si guardano tra di loro, tra sorpresa e panico. Discutere di quell’atto è però impossibile perché venerdì scorso Ludovica Cioria, Simone Tosto, Tony Ledda e Abdullahi Ahmed hanno annunciato l’intenzione di ritirare la propria firma sulla mozione proposta da Valentina Sganga del Movimento 5 stelle. Un’intenzione che però rimane solo sulla carta del comunicato stampa che hanno inviato, perché alle 15 di lunedì 3 novembre, orario di inizio della seduta, non lo hanno ancora fatto.
“Le undici firme ci sono”, dice Viale alla presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo (Pd), “la proposta è ancora valida”. Ha ragione. Il radicale si dimostra ancora una volta un fine stratega. Il suo obiettivo è fare emergere le contraddizioni all’interno della sua stessa maggioranza e per farlo, anche questa volta, si allea con il centrodestra. Prima con Iannò che firma insieme a lui la mozione d’ordine; poi con l’opposizione che vota a favore di discutere della cittadinanza alla Albanese.
Il passo indietro
Della cittadinanza onoraria alla giurista, diventata paladina nei ProPal, però non vogliono parlare neppure i 5 stelle. Valentina Sganga, prima firmataria del documento, interviene in aula per spiegare che vuole sottrarre la figura della relatrice speciale delle Nazioni Unite a beghe politiche e a scontri tra maggioranza e opposizioni. “È vergognoso legare questa vicenda e la sua figura a dinamiche veramente indegne”, dice l’ex candidata sindaca grillina.
Questo nonostante venerdì scorso fosse stato proprio il capogruppo del Movimento 5 stelle, Andrea Russi, a chiedere l’avanzamento dell’atto nell’ordine dei lavori del consiglio comunale mettendo in evidenza come la questione fosse politica perché a livello nazionale il “campo largo” sostiene Albanese in modo unitario. “Il problema della politica è la mancanza di coraggio”, dicevano i 5 stelle in un comunicato congiunto Sganga-Russi, “Questo voto non è solo su una cittadinanza onoraria: è una prova di verità per capire se le istituzioni sono ancora capaci di assumersi la responsabilità delle proprie scelte”.
Favorevoli o contrari
Un voto alla fine il consiglio comunale lo esprime: 20 contrari a discutere la “mozione Albanese” e 12 favorevoli. Il Pd vota compatto contro la discussione, allo stesso modo fa Sinistra ecologista e Tiziana Ciampolini di Torino Domani. Il centrodestra, insieme a Viale, vota a favore. I tre consiglieri comunali del Movimento 5 stelle non partecipano al voto, così come i due Moderati e Demos.
“Firme o non firme, il Pd ha ricusato il documento e ha votato contro l’inversione dell’ordine dei lavori, impedendone così la discussione”, è il commento di Moderati e Demos, “Per imbarazzo o per senso di responsabilità? Qualunque sia il motivo, è chiaro che abbiamo toccato un nervo scoperto, facendo emergere l’inopportunità dell’atto”.
Se dunque Viale voleva far emergere le contraddizioni interne al centrosinistra e al cosiddetto “campo largo” c’è riuscito. Non è un segreto che all’interno del Pd diversi consiglieri comunali sono tiepidi (per usare un eufemismo) sulla onorificenza alla Albanese. Soprattutto dopo alcune uscite scomposte.
È questo il motivo che ha portato Claudio Cerrato, capogruppo del Partito democratico, a chiedere di rinviare la discussione sulla mozione. Linea alla quale si sono adeguati i quattro consiglieri comunali del Pd che avevano apposto la propria firma sul documento e dal quale, dopo l’ennesimo pasticcio in Sala Rossa, alla fine l’hanno ritirata per davvero.


