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Mamma la Turco. Di nuovo

La base del Pd si ribella all'ex ministro assunta dal partito in attesa che maturi i requisiti per la pensione. Siede in Parlamento dal 1987. Ferrentino: "Mi vergogno per lei". Una questione che verrà ripresa anche nella direzione di questa sera

Come se nulla fossa accaduto. Mentre il Movimento 5 stelle, dopo il trionfo di sette giorni fa, rinuncia al rimborso elettorale e a una parte delle indennità, nel Pd scoppia il caso Livia Turco. Riassunta dal partito dopo 26 anni in Parlamento, in attesa che raggiunga le 60 primavere e possa andare serenamente in pensione.

 

Galeotto fu Mario Monti. Come annunciato a suo tempo dallo Spiffero, uno dei primi provvedimenti voluti dal suo governo - e digeriti a fatica dagli stessi partiti che lo sostenevano - fu il giro di vite sui vitalizi: niente pensione fino a 60 anni per deputati e senatori: tra coloro che ci avrebbero rimesso c'era proprio l'ex ministro, che di sua sponte ha scelto la via della non ricandidatura. E così la pasionaria dei diritti, da sempre al fianco degli immigrati e dei più deboli, sbarcherà il lunario per un altro paio di anni, anche se coi 217 mila euro di liquidazione maturati non sarebbe certo caduta in disgrazia senza il soccorso rosso del segretario Bersani. E pazienza se, in tempi di crisi, a rimetterci sarà qualche aspirante burocrate precario del Nazareno.

 

Originaria della provincia Granda, nata a Cuneo nel 1955, la Turco entrò per la prima volta al palazzo di Montecitorio nel 1987 sotto le insegne della Falce e martello. Da allora mise le tende, ricoprendo anche il delicato incarico al dicastero della Solidarietà sociale nei governi Prodi I e D’Alema e poi della Salute dal 2006 al 2008 di nuovo con Prodi a Palazzo Chigi. Indimenticato il capitombolo alle Regionali del 2000 quando venne travolta dal centrodestra guidato da Enzo Ghigo.  

 

Intanto nel Pd piemontese c’è chi inizia a storcere il naso. “leggo che livia turco dopo decenni da parlamentare viene riassunta dal partito...è una vergogna e spero che possa partire un moto di orgoglio nel partito per impedire questa vergogna...mi vergogno per lei” scrive il sindaco di Sant’Antonino di Susa Antonio Ferrentino in un post su Facebook, con il senatore Stefano Esposito che rincara: “mi sorprendo che Livia non ci arrivi da sola”. C’è chi vorrebbe presentare un ordine del giorno nella direzione regionale di questa sera, per stigmatizzare quanto sta avvenendo: tra questi il renziano Guido Gozzi. “ma come facciamo poi, a livello locale, ognuno nel proprio territorio, a spiegare certe decisioni ?” si chiede Barbara Lombardini, un’altra militante.

 

Una scelta incauta e inopportuna quanto intempestiva, proprio mentre Bersani cerca di convincere Grillo a un’intesa in nome della buona politica. Annamo bene!