Troppa confusione sulle borse di studio

L’allarme sui fondi universitari è rientrato, come ha spiegato il presidente Cota. Nonostante i tagli del Governo di Roma, la giunta regionale è riuscita a garantire la stessa cifra degli anni precedenti. I principi della riforma dell’assessore Molinari

Che confusione, sarà perché... Alfano. In merito alle dichiarazione rese da Vincenzo Aquilina il Movimento Universitario Padano tiene a precisare alcuni aspetti. Come annunciato dal Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota durante la conferenza stampa di fine anno, il problema dei tagli alle borse di studio rientrerà, dato che l’Assessorato al Bilancio stanzierà altri 2 milioni di euro raggiungendo così la cifra totale di 10 milioni.

Il risultato ottenuto è dovuto al lavoro svolto in questi mesi dall’Assessore regionale Riccardo Molinari insieme con l'Assessore Gilberto Pichetto Fratin, che nonostante i tagli del Governo di Roma, sono riusciti a garantire la stessa cifra degli anni precedenti. Per l’Assessorato e per il MUP il diritto allo studio è una priorità così come lo è il criterio del merito. Proprio da questo principio è nata la riforma universitaria attuata dalla Regione Piemonte con il nuovo criterio di assegnazione delle borse di studio, e nella stessa direzione andava la riforma Gelmini varata dall’allora Pdl ed entrata in vigore nel 2011.

Essendo l’Assessore Molinari appena trentenne, conosce l’ambiente dell’Università in prima persona e incontra studenti tutti i giorni, quindi se Vincenzo Aquilina, come esponente del Movimento Studentesco di Centro Destra, vuole chiarimenti riguardo la riforma e sull’operato della Giunta Cota in ambito universitario troverà la disponibilità dell’Assessore.

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