Non votare per dire no alla Ue

L'Europa Unita non esiste, non potrà mai esistere se prima non cadrà l'Ueismo al potere grazie a Wall Street. E allora, l'unico modo per manifestare il dissenso verso le politiche continentali è stare a casa il giorno delle elezioni

Oggi tutti impegnati nel presentare le liste alle europee del 25 maggio. Da Renzi a Berlusconi, via Grillo, Salvini, Meloni e Vendola è un tripudio di grandi promesse, impegni categorici, richiami morali e pure anatemi fideistici per ottenere un solo scopo : andare a votare. Legittimando così il prossimo parlamento UEista di Bruxelles e perpetuando l'infausto UEismo,il regime euro-burocratico-capitalista che opprime l'Europa.

Nel 2009 non si recò a votare il 60% degli elettori chiamati alle urne nelle varie entità nazionali e,da perfetti democratici quali si vantano essere, i parlamentari espressione di una minoranza hanno continuato imperterriti a legiferare contro gli interessi dei popoli dell'impero UEista. Peraltro su mandato di quei poteri economici e finanziari (vedi Bce) che nessuno ha mai eletto e che sono espressione della finanza mondiale globalizzata (si fa per dire, dato che una collocazione precisa la finanza la ha : Wall Street). Risultato? Siamo tutti scontenti, se non incazzati neri.

C'è forse qualcuno che abbia il coraggio di difendere l'attuale assetto dell'UE? No, i più solidi pilastri della struttura (Napolitano, Merkel, Hollande, Cameron e soci) affermano che “occorre cambiare”... evidentemente “perché nulla cambi”, sono tutti volponi di vecchia data. Ma, sapendo di essere poco credibili, si affidano alle nuove leve : Marine Le Pen, Matteo Renzi, Tsipras, Grillo e tanti altri nei singoli stati. Mischio capre e cavoli? Non credo.

Formalmente si presentano tutti per cambiare la politica UEista soltanto relativamente all'euro ed agli effetti della moneta unica. Chi propugna meno rigore, chi lo stesso ma più bilanciato, chi indica nell'abbandono della moneta la soluzione del malessere. Nessuno, specie in Italia, chiede l'uscita dalla UE e la fine dell'UEismo. Questo è esattamente il punto di discrimine tra chi andrà a votare e chi no. Chi si recherà alle urne, populista o meno che si dichiari, rafforzerà con la propria presenza la struttura di “questa” Europa.

Magari otterrà una cospicua rappresentanza parlamentare antieuro, ma la moneta (falsamente)unica non è il solo male che ci ritroviamo noi suoi sudditi. E poi? Cosa faranno euroscettici e populisti dagli scranni (lautamente compensati) su cui siederanno a Bruxelles? La rivoluzione ? Un solo europeo ci può credere ? Non parliamo di noi italiani. Se all'estero sono presenti formazioni che una minima speranza di affidabilità potrebbero farla venire in chi non si senta rappresentato, in Italia non vedo alcuno che voglia o possa realmente cambiare le carte in tavola. I riformisti alla Renzi ? Dai, siamo seri....quello non sfora neppure il 3%! Berlusconi ? Non facciamo....piangere ! La Meloni e la Lega ? Forse con il Tanko dei Serenissimi e con Crosetto col moschetto di legno ? Grillo ed i 5stelle eurodeputati? Ha dichiarato lui stesso di essere l'unico freno contro la sovversione in Europa, ce lo vedete incendiare bandiere ueiste o scendere in piazza a Strasburgo? NON VOTARE, ecco l'unica cosa da fare.

Distaccarsi completamente da questa gente, nessun sostegno di alcun tipo a chicchessia.
L'Europa Unita non esiste, non potrà mai esistere se prima non cadrà l'Ueismo al potere grazie a Wall Street. Non votando si permette ai soliti noti di decidere in nome e per conto di chi non vota ? Balle, quando si vota si da fiducia ad un sistema di ladri ed affamatori che, spessissimo, cambiano pure bandiera alla faccia di chi li ha eletti. Occorre delegittimarli togliendo loro il consenso, moralmente e fisicamente. Per cambiare occorre far crollare dal basso un regime od una istituzione. La “nostra non lista” è pronta : Non votare!

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