Italiani uniti dall’Inno

La prossima festa della Repubblica del 2 giugno, nonostante le premesse, è la prima con tutte le cose a posto! La Costituzione compie 70 anni, la Bandiera tricolore è rispettata da tutti e anche l’Inno di Mameli è ufficiale e non più provvisorio, grazie alla legge 181 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre 2017. Il contenuto della legge è semplice: “La Repubblica riconosce il testo del «Canto degli italiani» di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale proprio inno nazionale”. Era provvisorio dal 1946!

Nel dibattito per ‘'approvazione non sono mancati i dubbi sull’attualità delle parole di Mameli e di un inno composto nel 1847, ma dobbiamo sapere che ci sono inni ancora più anziani, i più famosi sono quello inglese e quello francese, ma i dubbi sono fugati da una attenta lettura del testo e da una sua comprensione. Non trovate che la seconda strofa: «Noi siamo da secoli Calpesti, derisi Perché non siam Popolo, Perché siam divisi Raccolgaci un’Unica Bandiera,una Speme Di fonderci insieme Già l’ora suonò» sia di piena attualità? Questo non vuol dire che non ci deve essere dibattito e anche scontro politico, ma uniti sui fondamentali, come lo sono i francesi e gli inglesi, per noi è ancora inarrivabile.

La storia dell’inno nazionale è sintomatica di questa difficoltà, anche se devo dire che proprio in questi giorni il fatto che tutti abbiamo scelto la bandiera tricolore come simbolo della loro indignazione è molto significativa. Così come l’approvazione della legge sull’Inno non ha visto voti contrari, anche la Lega non si è opposta in coerenza con la sua nuova versione salviniana. Mentre il M5s non ha speso una parola sulla vicenda, tra l’indifferenza e l’inutilità della questione. Non è così! Il Parlamento della XVII° legislatura, dopo vari tentativi falliti di rendere ufficiale l’Inno, ha di fatto ratificato una cosa che per gli italiani era data per scontata e condivisa, ma non lo era dal punto di vista legislativo. Negli ultimi cinquanta anni, mezzo mondo ha cambiato o dovuto darsi per la prima volta un inno nazionale, per i motivi che tutti conosciamo, noi eravamo l'unico Paese che definiva il suo provvisorio. A questo proposito sono tantissimi gli aneddoti che si possono raccontare sulla storia degli inni nazionali. Alcuni sono sorprendenti, altri divertenti, comunque figli di battaglie sulla idea di Paese e nazione.

Insieme con la bandiera, l’inno rappresenta il Paese e spesso lo si canta tutti insieme per darsi forza e coraggio prima di un evento. Il nostro Paese ha avuto carenza di orgoglio nazionale e scarsa convinzione sulla nostra capacità di essere popolo. Sono convinto che il 2 giugno 2018 sarà, invece, più sentito e partecipato, poi, purtroppo, ai Mondiali di calcio in Russia ascolteremo tutti gli altri.

*Umberto D’Ottavio, già deputato PD e promotore della legge sull’Inno

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