Riaccendere le luci su Torino

Vi sono momenti storici in cui la luce, nella testa degli amministratori e dei politici, è accesa e le città vedono con chiarezza il loro futuro. In altri momenti sembra che si sia spenta la luce e le città perdono la vision sul proprio futuro e regrediscono economicamente e socialmente.

A Torino è nata l’Unità d’Italia, l’auto, a Torino venne  girato il primo film italiano, a Torino nacquero  la Rai e la moda. Molte di queste cose poi si sono trasferite, la Fiat è andata prima in crisi poi dopo il rilancio ad opera di Marchionne ha trasferito la propria sede fiscale e legale.

Da anni la città cresce meno delle altre e così ha la maggiore disoccupazione giovanile e le sue Amministrazioni non hanno il lavoro come priorità altrimenti saremmo tutti pancia a terra per la Tav. Molti purtroppo non capiscono che la maggiore crescita economica oltre a generare nuovi posti di lavoro fornisce le risorse per gli interventi che migliorano la città, dai suoi servizi alle sue strutture.

A Torino nacquero i Santi Sociali dal Don Bosco al Cottolengo ma a Torino, come ha detto nel 2012 l’arcivescovo Nosiglia, la metà della città che sta bene non si accorge che l’altra metà della città sta male. Il che per una città governata per 23 anni da sindaci del Pd era una cosa pesante. Che si sia spenta la luce lo dimostra il fatto che chi ha guidato la città non ha capito che la metà della città che sta bene non basta per tirare la sua economia e per dare lavoro a tutti. Occorre rilanciare lo sviluppo anche per la parte della città che in questi anni ha perso colpi affinché la città ritorni a crescere al ritmo di Bologna e Milano che in questi anni sono andate più forti .

Che la Città neanche con i grillini abbia un progetto convincente lo dimostrano tante cose e ora la vicenda delle Olimpiadi del 2026. Malgrado la Appendino potesse contare sul premier e su un vicepremier amico, Torino non è riuscita a farsi assegnare la candidatura a nome del Paese.  Come si diceva alla Costituente il Governo deve esercitare la funzione del buon Padre di famiglia che aiuta soprattutto i figli più deboli. Milano aveva già avuto grazie alla Moratti ma anche grazie al Governo la assegnazione di Expo 2015 e la sua economia sta andando benissimo. Cortina ha già la organizzazione dei mondiali del 2021.

Debolissimo il presidente della Regione, la sindaca Appendino, minata dai 5 Stelle torinesi contrari alle Olimpiadi e alla Tav, non ha avuto la determinazione di portare a Torino una manifestazione che ne avrebbe aiutato  il rilancio economico e sociale visto che e la prima città per cassaintegrati e per disoccupazione giovanile.

Ai torinesi in cerca di lavoro non resta che aspettare in qualche miracolo che ridia alla prima Capitale un progetto per il futuro, che potrà partire dalla Tav e dall’Innovation Center che dovrà innovare la nostra Manifattura. Le prossime elezioni regionali saranno la occasione più importante per cambiare, in meglio, le cose.

*Mino Giachino, già sottosegretario ai Trasporti

print_icon