Care madamin, vi scrivo

Carissime,
a fronte dei tanti commenti giornalistici sulla iniziativa solitaria di Patrizia Ghiazza, Vi scrivo.

Non rischiamo di buttare via il grande servizio che abbiamo reso al Paese che non vuole la decrescita e che vuole il rilancio dell'economia e del lavoro. Prima delle due bellissime manifestazioni Sì Tav i sondaggi davano una leggera maggioranza del Paese a favore del Sì. Ora il consenso del Paese alle grandi infrastrutture è arrivato quasi all’80%, lo stesso degli anni del boom economico, quando con la costruzione delle autostrade e dei trafori autostradali l’Italia era al primo posto per tasso di crescita del pil e quando la nostra Torino era la città della speranza e del lavoro.

Quelle due manifestazioni hanno rappresentato il nostro servizio al bene comune che oggi è il lavoro. Non siamo stati guidati da chissà quale lobby occulta. Oggi  con il consenso di massa, che abbiamo saputo far emergere senza alcuna organizzazione alle spalle, se non le 110.000 adesioni alla mia petizione Sì Tav ospitata da Change.org., si potrebbero realizzare le opere che il Paese attende da anni. Abbiamo ottenuto non solo il consenso della gente ma anche della imprenditoria, dei grandi giornali e di grandi commentatori che quindici anni fa non avevano questa posizione. Insomma, abbiamo creato le condizioni favorevoli che qualsiasi governo nazionale vorrebbe avere per fare le grandi scelte strategiche.

Quando un nostro critico illustre, Marco Travaglio, dice le cose che ha scritto anche stamane su il Fatto, in realtà esprime il suo stupore per il consenso che abbiamo avuto dopo vent’anni di manifestazioni del No che hanno contribuito a bloccare la nostra economia.

Non possiamo disperdere il volere di decine di migliaia di persone e frantumarci. Per cosa ?

In questi anni è stato molto più facile dire No. È molto più difficile avere il coraggio di andare pacificamente in piazza a dire Sì. Ora molti vogliono dire Sì ma dove erano negli anni scorsi quando potevano accelerare i lavori?

Certo abbiamo portato in piazza due aspirazioni diverse. Voi incentrate molto di più su Torino. Io, quasi ossessivamente, sulla Tav. Logica vorrebbe che si portassero queste forti aspirazioni come valore aggiunto qualificante ai due schieramenti in campo. Io, come sanno anche i sassi, sono da sempre nel centrodestra ed ho sempre detto che pensavo che, stante l’attuale quadro politico nazionale, il centrodestra sia la soluzione più sicura per ottenere il via governativo alla Tav. Ho trovato, anche con molte critiche del vostro blog su Fb, in Matteo Salvini e in Riccardo Molinari due politici corretti e affidabili.

Giovedì 10 quando il capogruppo della Lega Molinari accettò il mio invito ad esserci, voi mi telefonaste per farmi i complimenti perché ero riuscito a cancellare in lui l’impressione che la nostra manifestazione fosse contro il Governo. La nostra manifestazione invece voleva esprimere solo il Sì alla Tav. Ora portiamo le nostre diverse sensibilità come adesione e forza esterna agli schieramenti in campo. Sarà la maggiore garanzia che chiunque vinca avrà la Tav come priorità e non come uno dei tanti temi della prossima legislatura regionale.

Con simpatia

*Mino Giachino, Sì lavoro Sì Tav per il Piemonte

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