Sì, il Piemonte oltre la Tav

Caro Direttore,
Giorgio Merlo, uno dei migliori allievi di Donat-Cattin e di Guido Bodrato, ha colto molto bene il significato storico delle manifestazioni Sì Tav, che ho l’onore di aver organizzato insieme alle madamin che smentendo i critici non sono state fine a se stesse ma hanno portato la Lega a farsi paladina della Tav, compresa la Tav light. Le risposte piccate di Di Maio, quelle offensive di Di Battista sono viziate dalle prossime elezioni regionali abruzzesi e sarde. Quel che è certo che l’intenzione di utilizzare una Commissione No Tav a scrivere un’analisi costi e benefici ad usum dei 5 Stelle è saltata.

Dopo la presa di posizione di Salvini in parlamento il No alla Tav non passerà mai. Per dare sicurezza al risultato a favore della Tav, di cui onestamente Merlo mi attribuisce una parte del merito, però occorre ancora il contributo della società civile. Ecco perché la Lista Chiamparino non basta. Primo perché nel corso della sua Legislatura poteva e doveva fare di più. Secondo perché Chiamparino non dialoga con la parte del Governo favorevole alla Tav.

Ecco perché per raccogliere la forza della gente che ha aderito alla mia petizione Sì Tav io sto lavorando insieme a uomini d’impresa, manager, giovani e studenti alla Lista “Sì Tav Sì Lavoro per il Piemonte” cui aderiranno esponenti del volontariato e mi auguro di esponenti del mondo cattolico piemontese e gli amici di Energie per l’Italia di Stefano Parisi. Questa lista si affiancherà anche alla lista del centrodestra che mi auguro unitaria. In ogni caso noi faremo la differenza per i consensi e per le qualità programmatiche.

Oltre alla sanità che presenta eccellenze, ma anche debolezze e contraddizioni per noi è forte il tema della politica industriale che, dopo la scomparsa di Sergio Marchionne, la debolezza del piano Fiat e la norma anti Fiat della Finanziaria del Governo, è il grande punto interrogativo sul futuro del lavoro del Piemonte. Senza una politica industriale a favore dell’innovazione manifatturiera, senza la difesa delle nostre aziende, che continuano la loro emorragia, non si riuscirà a invertire la tendenza al forte calo delle aziende e del lavoro. In questi anni mentre in Piemonte il saldo tra le nuove imprese e quelle chiuse era negativo, nel Paese il saldo è stato sempre positivo.

Per rilanciare economia e lavoro in Piemonte occorrono le Infrastrutture come la Tav, il Terzo Valico, la Asti-Cuneo ma anche una forte discontinuità nella politica industriale e nel trasporto pubblico locale oltre che un forte rilancio del nostro aeroporto, al completamento della Asti-Cuneo, alla realizzazione della Tangenziale Est, unico modo per alleggerire il traffico sulla intera Tangenziale.

Noi diremo tanti Sì ma anche alcuni No importanti come all’allargamento della Ztl o all’introduzione dell’ingresso a pagamento.

Intanto continuiamo a batterci per l’immediato sblocco degli appalti al cantiere dell’Alta Velocità.

*Mino Giachino, Sì Tav Sì Lavoro per il Piemonte

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