Femminicidio, legge inadeguata

La sentenza, a dir poco choccante, che ha dimezzato in secondo grado la pena inflitta all’autore del femminicidio di Olga Mattei, colpevole di aver detto “no” al proseguimento della relazione affettiva, conferma - ancor più lette le assurde motivazioni “attenuanti” - la assoluta inutilità della legge del centrosinistra tanto sbandierata dal Pd.

La circostanza della “tempesta emotiva” provocata da un attacco di gelosia del femminicida è semmai la conferma della profondità e gravità della falla presente nella normativa penale dove, di fatto, a scrivere le sanzioni finali non è il Parlamento.

La vicenda di Olga Mattei, che rischia dopo 40 anni di spianare di nuovo la via alla tragedia del delitto d’onore, deve - soprattutto nella settimana della festa della donna - far riflettere tutti sulla necessità di superare la legge inadeguata dell’ex governo Renzi e di fissare condanne, per i femminicidi, che non possano essere riviste al ribasso dalle singole sentenze e che non trasformino le aggravanti in attenuanti.

Dobbiamo fare in modo, per onorare la memoria di Olga e di tutte coloro che sono state vittime di pronunciamenti che le hanno uccise o violate una seconda volta, che la settimana della festa della donna apra una fase costituente nella legislazione a difesa della vita e della dignità psico-fisica della stessa.

*Anna Mantini, Lega Fossano, Consulta femminile regionale

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