Votare, un piacevole obbligo

Votare è importante e democratico, le elezioni sono il sistema migliore tra quelli ideati nel corso dei secoli per risolvere i conflitti politici senza negare la libertà. Giustificare le elezioni a partire dall’esito materiale e concreto, ovvero il risultato numerico è un errore: la scelta che uscirà dalle urne potrà rivelarsi anche non giusta in termini di competenza o rispondenza rappresentativa, ma riflette la fiducia nelle elezioni, e quindi nella democrazia che è rinata nell’età moderna insieme a esse.

Non c’è niente di non democratico nell’elezione di Donald Trump o nella crescita dei partiti antitutto in Europa. I problemi della democrazia contemporanea sono sicuramente difficili da affrontare, ma non dipendono dal fatto che ci sono le elezioni. Anzi conta molto meno chi vince un’elezione e molto più che ci siano elezioni, perché grazie ad esse le divisioni, non eliminabili, tra liberi cittadini possano e devono  continuare ad esistere

Perché votare, dunque? Le elezioni,  svolgono una sola ma grande funzione: quella di pacificare la società senza reprimere la libertà e soffocare il dissenso. L’insoddisfazione diffusa, tipica dei sistemi politici odierni, per l’esito delle elezioni non è insoddisfazione per il meccanismo elettorale, ma per come viene regolato e utilizzato.

Andare a votare è un piacevole obbligo da esercitare, sempre.

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