Logistica, chi si ferma è perduto

In economia e tantomeno nella logistica non è possibile star fermi. La mancanza di competenza e la stasi nella gestione logistica piemontese degli ultimi anni, come ho detto più volte a Chiamparino, rischia di impoverire ulteriormente l’economia della nostra Regione che da anni scende nella graduatoria delle Regioni italiane.

Il Piemonte è undicesimo tra le venti Regioni italiane per Pil procapite. Da anni denuncio come in assenza di scelte chiare della Regione alcune importanti aziende logistiche piemontesi si sono spostate nell’area milanese molto meglio collegata col mercato italiano e europeo. L’arrivo della logistica Amazon è importante ma si tratta di una logistica meno ricca di quella al servizio dell’import e dell’export.

Ai giri di valzer sulla logistica alessandrina con i balletti su Slala e sulle altre aree logistiche alessandrine, retroporto naturale di Genova, si contrappone ora questa proposta degli spedizionieri genovesi che trovano la loro convenienza nella proposta di un’area logistica nella Valpolcevera con tanti saluti all' alessandrino. Questo vuol dire meno posti di lavoro in Piemonte.

Ricordo per chi sottovaluta la conoscenza dei problemi e la competenza che oggi il Porto di Genova, la fabbrica del XXI Secolo, genera 100mila posti di lavoro tra diretti e indiretti e di questi ne genera 16mila in Piemonte. Il porto di Genova, anche grazie alla costruzione del Terzo Valico, nei prossimi anni arriverà a raddoppiare la sua capacità di attrarre traffici ma  Le ricadute logistiche invece che in Piemonte arriveranno nella Valpolcevera.

*Mino Giachino, Sì Tav Sì Lavoro

print_icon