Protopapa parte male, può finire peggio

Il neo assessore all’Agricoltura del Piemonte, geometra Marco Protopapa da Acqui Terme, al secondo mese dal suo mandato, dopo un timido approccio verso le importanti problematiche che l’agricoltura piemontese deve affrontare, ha preso le prime grandi decisioni: invece di attenersi ad una necessaria equidistanza e forte terzietà verso il mondo di rappresentanza sindacale, ha nominato nel suo staff due direttori di associazioni di categoria, Cia e Confagricoltura.

Due associazioni – che insieme rappresentano il 30% dell’agricoltura in Piemonte – completamente assenti, quando non contrarie, su tutte le scelte fondamentali per la nostra agricoltura e il nostro agroalimentare in Piemonte e in tutta Italia: dalla trasparenza a tavola con l’etichettatura obbligatoria dell’origine dei prodotti, alla protezione del cibo italiano contro quegli accordi internazionali sbagliati che stanno svilendo le nostre produzioni agricole favorendo importazioni selvagge di prodotti figli dello sfruttamento dell’ambiente e delle persone.

Prendiamo atto che il Presidente Cirio con la sua Giunta fa una “scelta di campo” contro Coldiretti, contro chi rappresenta il 70% dell’agricoltura piemontese. E mascherare tutto questo come una scelta dettata da “amicizia personale e professionale”, nascondendosi dietro ad atteggiamenti pilateschi, aggiunge ombre molto pericolose su quanto potrà accadere nei prossimi mesi. Va spiegato all’assessore geometra Protopapa che gli amici si invitano a cena a spese proprie, non con le risorse dei cittadini piemontesi!

Presidente Cirio, meritiamo un futuro migliore e pretendiamo che siano affrontati una volta per tutte quei nodi irrisolti da troppo tempo! Quelli su cui prima e dopo la campagna elettorale, ti sei impegnato con le imprese della Coldiretti, firmando pubblicamente le maggiori priorità. Ti ricordiamo qui le più imminenti: la grave crisi della frutta, quelle del Brachetto e del Moscato, il flagello dei danni da animali selvatici.

Per ora possiamo solo prendere atto, però, che quanto accaduto è una scelta politica ben chiara contro Coldiretti. E pertanto, vi marcheremo stretti senza dar tregua, come è nostro dovere, e ci incontreremo nelle piazze ogni volta in cui avremo il solo sospetto che strane “manine” provino a far indietreggiare le nostre imprese!

*Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti Piemonte

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