La cantonata di Salvini

Non so chi abbia consigliato a Salvini di dichiarare la propria disponibilità a votare la riduzione del numero dei parlamentari, purché poi si vada a votare subito (facendogli credere che con tale proposta sarebbe uscito dall’angolo) perché questo è semplicemente impossibile. La sua quindi non è stata affatto la “mossa del cavallo” come qualcuno un po' troppo rapidamente ha dichiarato, ma una cantonata.

Il taglio del numero dei parlamentari e le elezioni subito sono incompatibili. Il Capo di un partito che ha la presunzione di candidarsi al governo del Paese e che sia a conoscenza di ciò che sta scritto in Costituzione avrebbe dovuto saperlo. Cosi come avrebbe dovuto sapere che è impensabile che il Parlamento possa approvare una norma di così forte impatto sul Parlamento per poi rinviarne l’attuazione.

Taglio dei parlamentari ed elezioni subito sono impossibili per due ragioni. Perché l’art.138 della nostra Costituzione prevede che le modifiche costituzionali possano essere sottoposte a referendum se sono state approvate a maggioranza assoluta e non con quella dei 2/3. Perché il taglio dei parlamentari comporta un ridisegno dei collegi e una modifica della stessa legge elettorale per garantire la rappresentanza. Infine perché è impensabile che si possa andare a votare con le vecchie regole e cioè per eleggere 630 deputati e 315 senatori dopo che il Parlamento, modificando la Costituzione, ne ha deciso la riduzione. Insomma è l’abc.

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