Il Pd ha smarrito la strada

La difesa del Paese e delle sue Istituzioni democratiche dal sopravvento di movimenti politici come la Lega si attua mettendo in campo una seria proposta politica alternativa, andando nelle periferie dove massimo è il degrado, discutendo con i cittadini, con le imprese, con chi vive quotidianamente sul territorio la crisi e il disagio, cercando di riacquistare il consenso nelle fasce di popolazione più esposte all’emarginazione sociale ed economica, non certo cercando di esorcizzare il diavolo attraverso un innaturale accordo con il M5s, con l’altra faccia di quella stessa medaglia espressione di un populismo demagogico, inaffidabile nelle persone e nei comportamenti.

Quindici mesi di Governo M5s-Lega e più di tre anni di amministrazioni grilline a Roma e a Torino ne danno ampia evidenza. In questo contesto pensiamo veramente che la nuova maggioranza parlamentare possa adottare provvedimenti degni di una moderna sinistra riformista? Non penso proprio. L’incontro fra Pd e M5s, con il favore di una legge elettorale sempre di più proporzionale, non potrà che portare all’accantonamento del progetto riformista del Pd con l’inesorabile rafforzamento del Centrodestra che, dopo l’esperienza di Governo M5s-Pd, sarà ancora più forte e pericoloso.

La società evolve sempre più rapidamente e il successo di un partito che intende rappresentare istanze riformiste, progressiste, di sinistra, sta proprio nella sua capacità di interpretare questa evoluzione per contribuire a orientarla positivamente. Così non è successo. Il Pd, non solo non è riuscito a orientare la società verso i valori del riformismo, ma addirittura ha perso l’orientamento della sua bussola.

Ben consapevole di quanto la mia posizione sia minoritaria e con il massimo rispetto per le democratiche e i democratici che in varie forme e con più o meno entusiasmo manifestano approvazione per l’alleanza con il M5s, riscontro che l’incompatibilità del nuovo corso con i princìpi che sono stati alla base dell’adesione al Partito non consente più la mia permanenza in questo Pd. Dopo tutti questi anni trascorsi nel Partito, la mia è una decisione non facile e dolorosa, tuttavia inevitabile, che sono sicuro verrà compresa. Ho sempre sostenuto che all’interno di un partito non possa esistere una maggioranza e un’opposizione, bensì una maggioranza e una minoranza che lavorano insieme per garantire l’unità e il raggiungimento degli obiettivi del partito e non la prevaricazione di una delle due parti sull’altra. E’ evidente che, nel momento in cui la mia posizione rappresenta una forte opposizione alla linea del Partito, non posso che trarne le conclusioni. Sono pronto a ricredermi se l’evidenza delle cose mi darà torto, certo è che i segnali poco rassicuranti che provengono dal Nazareno non incoraggiano l’ottimismo. Lo vedremo nel prossimo futuro e, comunque, nonostante la mia posizione fermamente critica, il mio augurio che il Governo possa ottenere risultati positivi è sincero.

Questi anni trascorsi nel Pd, con i suoi momenti belli e con quelli meno belli, lasceranno in me ricordi indimenticabili. Continuerò a impegnarmi nelle forme più opportune affinché a tutti i livelli territoriali il percorso riformista riprenda, non si arresti, e si possa realizzare quell’auspicata alleanza democratica e progressista in grado di ricompattare la diaspora delle cittadine e dei cittadini che nel corso delle ultime elezioni hanno perso la fiducia nel Centrosinistra. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, in questi giorni ho avuto modo di confrontarmi con Monica Canalis, il sen. Elvio Fassone, Elvio Rostagno, la sen. Magda Zanoni, con il Presidente e il Segretario del Pd Metropolitano di Torino Domenico Cerabona Ferrari e Mimmo Carretta, il Segretario del Circolo Pd Pinerolo Stefano Ricchiardi. A questi ultimi ho inviato il 7 settembre una lettera con la quale ho comunicato la mia uscita dal Pd, con la conseguente decadenza dall’Ufficio di Presidenza del Pd Metropolitano di Torino e dal Direttivo del Circolo di Pinerolo. Ringrazio tutti per l’attenzione, la disponibilità e le parole ricevute che ho molto apprezzato.

Ringrazio altresì tutte le democratiche e i democratici con i quali ho condiviso la mia militanza politica. Donne e uomini che, indipendentemente dalle scelte che oggi ci dividono, considero straordinari e sono fiducioso di poter incontrare nuovamente.

*Luigi Pinchiaroglio, segretario dimissionario Circolo Pd Pinerolo

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