Cos'è diventato il Pd?

Il Pd ha perso i suoi elettori perché ha perso i suoi ideali, le associazioni di riferimento, gli intellettuali di riferimento, le sue basi culturali. Li ha persi nel nome dei suoi stessi malintesi ideali, per stare giustamente al passo con la modernità. È nato come il “partito della Costituzione”. Ma poi ha litigato con la stragrande maggioranza dei costituzionalisti italiani, persino con i partigiani. Lo ha fatto varando, con una maggioranza parlamentare eletta in modo incostituzionale, una modifica in senso autoritario  di un terzo della Costituzione. Ma l’Italia non ha bisogno di più leggi, in fretta. Ha bisogno di leggi migliori, fatte con attenzione, da parlamentari e istituzioni veramente sotto il controllo di chi detiene la sovranità. L’esatto contrario dell’idea di Zingaretti, Renzi e, prima di lui, gli altri nipotini di Veltroni: Letta, ecc.

Ha ignorato o manipolato la domanda di moralizzazione del sistema politico (ridurre gli stipendi  dei parlamentari) riducendola a una questione di costi (ridurre il numero dei parlamentari). A una domanda di più democrazia ha risposto riducendo le istituzioni di controllo della democrazia. La Rai e la pubblica amministrazione sono ancora politicizzate, perpetuando una soffocante “dittatura della mediocrità” premessa di ogni corruzione.

È nato come il “partito della giustizia sociale”, ma ha poi litigato con tutti gli economisti e con il sindacato, perché ha preferito l’euro e il neoliberismo di Maastricht. A causa delle pressioni innescate dall’euro ha dovuto varare fra l’altro: il “pareggio in bilancio” in Costituzione, sancendo la rinuncia alle classiche politiche  di contrasto alla disoccupazione; il Jobs Act, perché in assenza di tassi di cambio aggiustabili, e di meccanismi alternativi (rifiutati dalla Germania) l’aggiustamento di eventuali divaricazioni competitive non può che farsi attraverso la precarizzazione e il deprezzamento del lavoro

Ha così presieduto a un’impennata senza precedenti e tuttora irrisolta della prima causa di povertà e disagio sociale – la disoccupazione -, e a una diffusa precarizzazione del lavoro. La disoccupazione a sua volta ha reso esplosiva la “questione migranti”, e lasciato alle classi popolari l’unica opzione di una “guerra fra poveri” tipicamente di destra.

È nato come il partito delle primarie aperte, il partito dell’articolo 49 della Costituzione (che imporrebbe la democrazia nei partiti). Ma ha poi organizzato primarie diciamo un po' ambigue. Grazie a molteplici norme capziose, chi non è un maggiorente del partito e non controlla cordate non ha nessuna possibilità non di vincere, ma di partecipare in più del 10-12% dei collegi. Inoltre, nell’epoca dei social media, quando i giovani e la gente più che mai vogliono partecipare, i circoli del Pd sono stati trattati come meri centri di raccolta del consenso, privati di qualsiasi potere, titolari di una partecipazione meramente formale.

Quindi occorre riorganizzare questo partito privo di tutti i valori ed ideali di cui era permeato alla nascita nel 2007. Sembra un secolo fa.

print_icon