Ci vorrebbe uno scatto d'orgoglio

Nell’ambito del Governo nazionale continue fibrillazioni minano ormai quotidianamente il patto Pd-M5stelle, in un balletto quasi macabro sulla pelle dei cittadini italiani, se Salvini aveva resistito 14 mesi (o sbaglio?) prima di mollare, oggi Zingaretti a solo poco più due mesi dall’inizio del Conte 2 pare esausto e svuotato. In questo clima a Torino la sindaca cerca un contatto “costruttivo” con un Pd ferocemente critico da sempre (essendo qui all’opposizione), disperatamente alla ricerca di un nucleo compatto per arginare l’inquietante opposizione interna costituita da personaggi come Guido Montanari, Viviana Ferrero, Damiano Carretto e altri che promettono battaglia serratissima e fughe destabilizzanti.

Se questa situazione non fosse tragica sarebbe “comica”, sempre più scollata da qualunque reale interesse dei cittadini e della città, priva di ogni elementare capacità di gestione politica del potere, accompagnata da enormi perdite di tempo per dare spazio a duelli sconclusionati in nome di ideali un po’ vaneggianti frullati insieme a manie di protagonismo, rancori personali, paure di perdere il “posto”, isterie varie, in un mix che appare più che esplosivo, penoso. Il Pd sicuramente gongola e si prepara ad acchiappare la povera preda, le elezioni amministrative sono dietro l’angolo, la prospettiva di ritornare al potere è ghiotta e se vincessero ripiomberemmo in un déjà vu desolante... Chissè se mai riusciremo a vedere all’orizzonte qualcuno capace di dare una grande, costruttiva, orgogliosa svolta a questa povera Torino!

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