La priorità è la crescita

La revoca delle concessioni, argomento legittimo per la gravità dei fatti, usata come bandiera politica e con molta incompetenza da Toninelli e Conte ha fatto perdere tempo e ha rallentato i controlli e i lavori sui tratti a rischio. Continuare in questo modo è molto rischioso. Chi ha sbagliato deve pagare ma la sicurezza e il funzionamento della economia vengono sempre prima delle proprie opinioni.

Trovarci dopo 15 mesi dalla gravissima tragedia del Ponte  Morandi nelle condizioni di massima incertezza sulla sicurezza è una sconfitta per chi ha l’onere del Governo. Qualsiasi uomo di governo deve sapere che governa per tutto il Paese e prima di realizzare gli obiettivi del proprio partito deve sempre individuare l’interesse generale o il bene comune.

Dopo la caduta del Ponte Morandi l’interesse generale stava nel riparare urgentemente tutti i punti pericolosi della Rete autostradale funzionale al primo porto italiano, un porto che genera oltre 100mila posti di lavoro e entrate fiscali per lo Stato di oltre 5 miliardi, contemporaneamente studiare i provvedimenti da prendere contro chi aveva sbagliato causando una danno gravissimo al Paese. Con il baloccarsi della revoca delle concessioni, tema ancora fermo  dopo quindici mesi, si è fatto pochissimo sulla sicurezza delle infrastrutture e ora ai guai della mancanza del Ponte si aggiungono quello della restrizione di traffico su tutte e tre le Autostrade che servono Genova e Savona.

Questa responsabilità è a carico di Toninelli e Conte. Ora Grillo nel tentativo di recuperare voti a fronte dei nuovi disastri rimette al primo posto la revoca delle concessioni mentre l’interesse generale, dei trasporti che funzionano ogni giorno, delle aziende manifatturiere che debbono ricevere materie prime e debbono spedire ogni giorno i loro prodotti, non ha alcuna sicurezza che i tratti autostradali siano sicuri e affidabili.

Governare è difficile, soprattutto ora che siamo in un mercato globale e dopo la crisi peggiore del dopoguerra. La priorità del Paese è la crescita. Crescere per creare nuovi posti di lavoro e per ridurre il peso del debito pubblico! La qualità dei governanti purtroppo sì e abbassata. Il Presidente Mattarella l’altro giorno ha parlato di competenza, ma molti ministri nominati negli ultimi governi sul lato della competenza presentavano grosse lacune. Se i nominati nei ministeri prendessero l’abitudine di studiare le carte del proprio ministero per almeno un mese prima di parlare in pubblico non farebbero che ripetere le modalità dei grandi ministri.

Ora occorrono misure urgenti, occorrerebbe un nuovo Decreto Legge per la Liguria e il Piemonte. Forse la soluzione migliore è quella di un protocollo firmato  tra le Regioni e il mondo della logistica e delle autostrade. Un protocollo in cui lo Stato concede agevolazioni affinché i nostri porti non perdano traffici a favore dei Paesi europei e in cambio ottiene la pace sociale per almeno un anno. Continuare  a parlare di revoca delle concessioni rischia solo di dare alibi alle concessionarie che invece debbono essere impegnate al massimo a fare ora tutto quello che non hanno ancora fatto. Forse così i gravi incidenti alle infrastrutture degli ultimi giorni sulla Savona Torino, sulla A21 e sulla A26 non saranno capitati invano, forse così la nostra economia non continuerà a cale ma invece inizierà a crescere di più.

*Mino Giachino, Sì Tav Sì Lavoro

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