Fomentatori di paure

Per i  demagoghi, gli sciacalli dediti a strumentalizzare i motivi di malessere e di insicurezza tutto fa brodo. Anche il coronavirus, allo stesso modo degli immigrati, è una buona occasione per portarci fuori da categorie razionali del pensare e dell’agire. Per scatenare una epidemia di ignoranza, di xenofobia. Come nel medioevo si dia la caccia all’untore, al cinese grande o piccolo e per i più forsennati – vedi le esternazioni di alcuni esponenti dell’amministrazione Usa - si dia addosso al comunista. Reazioni inquietanti. Non che il coronavirus non rappresenti un rischio serio per le persone. In tutta evidenza lo rappresenta così come l’esposizione ad altri virus o malattie, infortuni, flagelli che mettono ancor più a repentaglio lo stato di salute e l’incolumità delle persone. Ma il punto è il terrorismo psicologico fomentato da chi punta deliberatamente a un innalzamento del livello di insicurezza e paura.

Per dirla con Zygmunt Bauman il capitale della paura è molto redditizio, può essere indirizzato verso qualsiasi tipo di profitto, commerciale o politico. Nulla a che vedere con la domanda di protezione dal rischio. Quella messa in atto è altra cosa, è una strategia che mira a diffondere panico, a dividere, segregare, escludere, a rompere ogni legame sociale di solidarietà e cooperazione. Ed ancora, si punta a determinare una perdita di consapevolezza delle situazioni di pericolo, una perdita di pensiero critico riguardo alle molte situazioni di esposizione a rischi connessi al degrado sociale, ambientale, all’insaziabile ricerca del profitto privato, allo sfruttamento capitalistico. Vale la pena di sottolineare che in alcuni casi si tratta di rischi – la minaccia atomica, i cambiamenti climatici - che se dovessero verificarsi, come sottolinea Ulrich Beck in “la società del rischio”, comporterebbero distruzioni di portata tale da rendere praticamente impossibile qualsiasi forma di intervento successivo. Altro che coronavirus! È del tutto evidente che bisogna avere attenzione e precauzione, adottare tutte le misure di protezione per ridurre la possibilità del contagio e debellare il virus. Ma è altrettanto importante contrastare il tentativo di manipolare la realtà, di avvelenare la convivenza civile ingigantendo la paura, spostando l’attenzione da tante incombenze, da tanti pericoli reali o problemi a cui non viene data risposta alcuna.

*Ezio Locatelli, segretario Rifondazione Comunista Torino

print_icon