Un'emergenza piena di errori

L’emergenza sanitaria e l’emergenza economica determinate dal Covid-19 in Italia non costituiscono due gravi problemi e due situazioni temporalmente distinte, da affrontare in tempi diversi ed in successione, come conta di fare l’attuale Governo che a quando sarà finita l’emergenza sanitaria i provvedimenti a sostegno dell’economia in generale e a sostegno quindi delle imprese grandi, medie e piccole dell’industria, dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato danneggiate gravemente e dei cittadini colpiti duramente e bisognosi di un aiuto immediato. Per quanto riguarda l’emergenza economica da parte del Governo manca un piano adeguato con cui affrontare questa crisi epocale.

L’attuale Parlamento, fino ad oggi, ha espresso due governi mediocri, quello in carica ed il precedente, che non sono stati in grado nemmeno di affrontare i gravi problemi dell’Italia e non hanno saputo mettere in cantiere le riforme necessarie e sempre più urgenti e non rinviabili come la sburocratizzazione e la semplificazione delle procedure amministrative, la riforma della giustizia ed il riassetto delle istituzioni. A maggior ragione, investito da queste due nuove emergenze, l’attuale Governo non ha la capacità né gli uomini e le donne per farvi fronte con efficacia, costituito da un presidente del Consiglio e da molti ministri improvvisati. Ciò non vuol dire che è necessario, in questa fase, ad un cambio della direzione politica. Adesso non possiamo permettercelo.

Inoltre sul piano politico sarebbe fallimentare continuare a procedere, come si fa adesso, con tentativi rabberciati, mal riusciti e destinati all’insuccesso di collaborazione e di ricerca di una linea politica comune fra Governo ed opposizione. Finché dura la fase acuta dell’emergenza sanitaria è meglio che Governo e opposizione svolgano il proprio distinto ruolo. Il Governo svolga al meglio delle sue possibilità l’attività necessaria d’altra parte è coadiuvato e guidato dalla Protezione civile e dagli organi tecnico scientifici e di consulenza (Iss e Consiglio Sanitario Nazionale) e dagli esperti che svolgono tutti in questa fase un ruolo prevalente. L’opposizione svolga il proprio ruolo dei provvedimenti assunti dal Governo e di proposta, suggerendo anche le proprie soluzioni ai tanti problemi durante i confronti necessari con il Governo e in sede parlamentare. La democrazia ha bisogno che siano svolte entrambe queste due funzioni affinché vengano alla luce gli errori che in questa vicenda sono stati e continuano ad essere numerosi e non sempre giustificati dalla novità e dalla rapidità con cui questa tragica pandemia si è presentata.

Possiamo dividere gli errori del Governo in due categorie: quelli già commessi nei mesi trascorsi e pertanto storicamente accertati e quelli che attualmente si compiono e continuano a verificarsi. Fra gli errori commessi indico quelli, a mio parere, più gravi.

1) Il coronavirus cinese ha fatto la prima comparsa a Wuhan, città con 11 milioni di abitanti, capoluogo della provincia di Hubei. Ebbene non è stata presa in seria considerazione la più che probabile possibilità che questa grave malattia infettiva potesse fuoriuscire dalla Cina, come già avvenuto per altre malattie infettive (ad esempio come la Sars). 2) Non è stato colpevolmente seguito l’esempio della Cina che ha isolato ed adottato provvedimenti restrittivi per la città di Wuhan e per la provincia di Hubei. Il Governo si è limitato ad imporre restrizioni e a dichiarare zona rossa soltanto l’area a sud di Lodi, comprendente pochi comuni ed il comune di Vò, anziché seguire l’esempio cinese ed imporre restrizioni alle provincie di Lodi e a quelle confinanti di Piacenza e di Padova. Successivamente ha commesso l’errore ancora più grave di non dichiarare zona rossa tutte le provincie a est della Lombardia orientale (Bergamo , Brescia e Cremona). 3) Quando si sono verificati in Italia i primi due casi di coronavirus, che hanno colpito una coppia di turisti cinesi, ricoverati il 29 gennaio all’Istituto Spallanzani, dichiarati il giorno successivo affetti da questa terribile malattia, il Governo si è limitato con Ordinanza del Ministro della salute a bloccare tutti i voli diretti dalla Cina, tralasciando colpevolmente di controllare adeguatamente tutti i voli indiretti, facilitando così l’ingresso del coronavirus. 4) Soltanto dopo che l’Oms ha dichiarato l’emergenza globale il 30 gennaio (seguita dalla dichiarazione di pandemia dell'11 marzo) ,il Governo ha dichiarato il 31 gennaio lo stato di emergenza e nominato il capo della Protezione civile Borrelli commissario straordinario per l’emergenza. 5) Soltanto dopo il primo caso di trasmissione secondaria che si è verificato a Codogno (Lodi) il 18 febbraio il Governo ha adottato il 23 febbraio l’unico, fino ad oggi, provvedimento di legge ( D.L. del 23.2.20) seguito soltanto da provvedimenti amministrativi (DPCM ed Ordinanze ministeriali ) restrittivi che spesso hanno generato confusione e sono valsi per tutto il territorio nazionale sebbene questo presentasse già differenze notevoli di fronte a questa tragica pandemia. 6) Malgrado questi provvedimenti, si sono verificate carenze gravi nella fornitura di presidi sanitari indispensabili (come le mascherine, i guanti e le tute) a tutela degli operatori sanitari (medici, infermieri, tecnici) e di tutti gli altri lavoratori coinvolti e dei cittadini più esposti. 7) Sono mancati e sono stati insufficienti tamponi e reagenti e non sono stati potenziati i laboratori per eseguire le analisi. 8) Un errore gravissimo è stato quello di considerare all’inizio questa pandemia come poco più di una banale influenza. 9) Dopo i primi tre casi di contagio, essendo trascorsi alcuni giorni dallo scoppio dei primi due casi di coronavirus, è continuata la sottovalutazione del pericolo ed alcuni componenti della maggioranza e del Governo hanno trovato il tempo di criticare i Governi di centro-destra della Lombardia e del Veneto per i provvedimenti che suggerivano tentando così una speculazione politica di infimo livello.

Fra gli errori che attualmente si commettono, sottolineo quelli a mio parere più gravi.

1) Dal momento che, come ormai risaputo, il Covid-19 colpisce più facilmente gli anziani e più specificamente gli anziani con una o più patologie (come il diabete, l’ipertensione e le malattie del cuore) è stata una colpa grave non avere subito provveduto ad adottare tutti gli interventi che pure erano possibili a tutela delle persone ricoverate nelle Rsa ed in tutte le Case di riposo dove il coronavirus ha colpito con più facilità e talvolta indisturbato. Queste persone e i lavoratori sanitari e socio-assistenziali dovevano essere fra i primi ad essere tutelati. La responsabilità per i mancati interventi che hanno causato numerosi morti vanno accertate con rigore ed i responsabili ai vari livelli debbono essere puniti. 2) Il Parlamento deve essere pienamente coinvolto in questa emergenza. Vanno adottati da parte del Governo provvedimenti di legge in caso di necessità ed urgenza da convertire in legge ordinaria entro 60 giorni. Con provvedimenti amministrativi chiari e non ambigui vanno emanate disposizioni con cui vanno specificati ed attuati i provvedimenti legislativi. Questa procedura non è una questione formale, ma sostanziale trattandosi della limitazione delle libertà personali e di libera iniziativa in campo economico previste dalla nostra Costituzione. 3) Altro errore che continua a ripetersi è costituito dalla carenza di presidi a tutela di tutti gli operatori sanitari (medici ospedalieri, medici del territorio, infermieri, tecnici sanitari, operatori della sanità e tutti gli altri lavoratori coinvolti ed in servizio nelle attività essenziali). 4) Per finire, altro disservizio dalla lentezza e complessità delle procedure burocratiche adottate per fare pervenire gli aiuti economici alle aziende ed a tutti i cittadini bisognosi di essere sostenuti.

Voglio ricordare che nel 1992 è stato adottato il provvedimento di prelievo forzoso dai conti correnti dei cittadini avvenuto allo scoccare della mezzanotte con una rapidità degna di un furto perpetrato con destrezza. L’attuale Governo e le forze di opposizione, poiché sono contemporanee ed interconnesse l’emergenza sanitaria e l'emergenza economica, fin d’ora studino e si preparino a come affrontare la più grave crisi economica che ha colpito l’Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Sotto l’aspetto politico mentre, a mio parere, durante l’emergenza sanitaria non è possibile e opportuno procedere con un governo di unità nazionale o con soluzioni pasticciate di finte collaborazioni e compromessi fra Governo e opposizioni, invece quando si attenuerà e diventerà governabile l’emergenza sanitaria e l’emergenza economica diventerà una gravissima crisi economica, destinata a durare più anni, non si può procedere con questo Governo già carente e mediocre negli uomini, senza un programma ed un piano. Occorrerà procedere con un Governo di elevate capacità, formato da tutti gli uomini e le donne migliori del nostro Paese che la politica può esprimere, che abbia il sostegno, non di una esigua maggioranza parlamentare, ma della maggior parte delle forze politiche presenti nell’attuale Parlamento. Se ciò non sarà possibile, si vada senza indugio a nuove elezioni.

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