Agli eroi va aumentato lo stipendio
Francesco Lippo* 08:15 Lunedì 18 Maggio 2020 0
Gentile direttore,
in questi giorni si parla tanto di eroi ma nella fattispecie siamo stati solamente trattati da straccioni e considerati carne da macello. L’Italia è il fanalino di coda sulla retribuzione degli infermieri. Portare a livelli europei gli stipendi degli infermieri Italiani definiti eroi solo a parole.
Premesso che l’attuale retribuzione degli infermieri è il risultato di un blocco contrattuale che dura da 10 anni e solo nel 2019 c’è stato un rinnovo misero di soli 85 euro lorde, vede l’Italia fanalino di coda anche nella graduatoria delle retribuzioni degli infermieri Italiani. C’è da ricordare che la categoria degli infermieri ancora percepisce 2.74 euro lorde per ogni ora di lavoro prestato in regime notturno, che l’indennità giornaliera dei turnisti sui tre turni è pari a 4,49 euro, mentre l’indennità giornaliera sui due turni è pari a 2,07; l’indennità del lavoro festivo è circa 17 euro lordi, al pari dell’operatore socio sanitario e le reperibilità vengono pagate 20 euro lorde ogni 12 un confronto con quanto succede negli altri Paesi europei l’Italia sembra essere molto indietro. I dipendenti della sanità e soprattutto gli infermieri fanno bene a lamentarsi, Un’infermiere che lavora sui tre turni, festivi e reperibilità porta a casa in media uno stipendio netto di 1600 euro sacrificando la propria vita sociale e familiare, ancor più oggi, che per tutelare la propria famiglia decide di evitare contatti con i propri figli o familiari.
La media europea equivalente a 1.904 euro al mese al netto delle imposte. Il costo medio della vita è stato calcolato in 39,7 euro al giorno, con un’incidenza del 68% sull’intero reddito. Il Paese in cui il rapporto tra stipendi e denaro speso è più favorevole è la Germania, con una media di 2.580 euro percepiti mensilmente e un costo della vita quotidiana di 37,2 euro al giorno, con un impatto equivalente al 43,2%. Il secondo gradino della graduatoria dei Paesi più vivibili d’Europa è la Gran Bretagna Paese in cui i cittadini possono contare su uno stipendio medio pari a 2.570 euro, mentre si trovano a sostenere un onere giornaliero di 50,6 euro, con un’incidenza generale del 58,8%. Al terzo posto si trova la Francia, in cui i salari medi arrivano a 2.180 euro al mese (dunque siamo ancora al di sopra dello standard continentale) a fronte di una spesa di 44,7 euro per le necessità quotidiane, con un impatto sulle finanze delle famiglie del 60,6%. Il rapporto tra entrate e uscite aumenta leggermente in Svezia, dove un reddito medio tocca i 1.910 euro al mese e il cittadino spende circa 43 euro al giorno. La Spagna è la prima delle nazioni europee a trovarsi leggermente al di sotto della media, con stipendi di 1.850 euro mensili ma con un buon rapporto guadagni/spese, che ammonta al 58,8%, frazionato in soli 35,9 euro al giorno, utilizzati dai cittadini per acquisti di ogni genere.
Il fanalino di coda è rappresentato proprio dall’Italia, con un distacco considerevole rispetto alla vicina Spagna. I dati parlano di uno stipendio pro-capite di 1.410 euro e di una spesa di 39,4 euro al giorno (quasi equivalente alla cifra spesa mediamente da uno svedese, in cui i guadagni sono decisamente superiori) generando in questo modo un costo della vita molto alto, pari all’ 83,8%, quasi 20 punti percentuale in più rispetto alla media europea.
Questa è la proposta di legge presentata sul sito Rosseau di M5s: vorremmo per tutti gli infermieri 2000,00€ netti di stipendio base + gli eventuali straordinari, reperibilità o Poa. Che si potessero rinnovare i contratti del privato e del pubblico contemporaneamente e non ci sia una grossa disparità.
*Francesco Lippo, segretario provinciale di Confintesa sanità funzione pubblica