Immigrati, stanno davvero meglio?

Egregio direttore,
siamo un gruppo di lettori cuneesi di destra. Sappiamo che può sembrare una provocazione, ma di fronte agli immigrati che continuamente fuggono dai paesi africani, perché vittime della fame e delle guerre fra indigeni, c’è da riconoscere che stavano meglio quando stavano peggio sotto gli Stati coloniali della prima metà del secolo scorso. È vero, i colonialisti sfruttavano gli africani, ma almeno qualcosa davano loro in termini civili e assistenziali, un po’ di infrastrutture e un po’ di lavoro. Oggi, invece, vengono ugualmente sfruttati da Stati cosiddetti democratici e da multinazionali economiche, ma né l’Onu, né l’Europa, né altre organizzazioni umanitarie intervengono in quei Paesi per salvarli dalla fame e dalle guerre.

Ci si lava la coscienza volendo dare accoglienza e assistenza ad una ristretta minoranza di africani – aggiungendo problema ai problemi nei territori dove arrivano clandestinamente e dove vengono destinati – mentre tutto il resto di quelle povere popolazioni africane resta dov’è e com’è.

*Paolo Chiarenza, Guido Giordana, Luca Ferracciolo, Mario Franchino, Denis Scotti, Maurizio Occelli, Fabrizio Mana, Mario Pinca, Fabio Mottinelli

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