Mettere al centro la scuola

C'è da augurarsi che il pool giornalistico che si riunirà a Dogliani, in provincia di Cuneo, per il “Festival della tv e dei nuovi media” in programma nel weekend (4-5-6 settembre), lasci da parte dibattiti inutili e soporiferi per affrontare un grande problema che riguarda i nostri giovani: la scuola. Cosa succederà? Potranno i ragazzi contare sull’anno scolastico? O dovranno ancora una volta perdere tempo dietro ad un computer per ottenere quel voto facilitato?

La scuola ha bisogno di una riforma culturale che deve passare attraverso gli insegnanti e la società. Oggi la scuola deve affrontare un part-time disonorevole, sono molti di più i giorni di vacanza che quelli dedicati allo studio, se poi congiungiamo alle interruzioni i periodi elettorali, allora siamo al ridicolo. Se veramente vogliamo una società nuova che guardi ai problemi del domani, dobbiamo cambiare l’insegnamento e le sue istituzioni.

L’informazione ha l’obbligo di indicare la via da seguire ed eventuali strategie: per una educazione al passo con i tempi, la scuola dovrebbe essere materia di discussione e dibattito più di ogni altro argomento, senza prendere posizioni politiche, ma come bene prezioso per il nostro futuro e quello dei nostri giovani. Dogliani è un importante palcoscenico dal quale potrebbero scaturire delle idee, dare impulso alla forze politiche per intraprendere un nuovo percorso, dove la scuola diventi il punto più alto delle nostra formazione umana e civile e non il sottoscala delle nostra civilizzazione. Il mio vuole essere un semplice spunto per spingere il festival verso un importante dibattito, vediamo se ci sarà il coraggio e la voglia e, perché no, la volontà di contribuire.

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