Una Buona Destra per Torino

A poco meno di 2 mesi dalla sua presentazione, avvenuta lo scorso 26 settembre a Torino, il partito della Buona Destra continua a ottenere ottimi risultati sull’intero territorio nazionale. Il partito, nato dalle idee di Filippo Rossi, si ripropone di riportare nella dialettica politica attuale quei valori liberali, laici ed europeisti, da tempo emarginati a causa della recente ondata di populismo e sovranismo che hanno caratterizzato il nostro paese.

Le adesioni avute in queste settimane sono innumerevoli, e la nascita di molti comitati territoriali a livello nazionale è la testimonianza della necessità diffusa di potersi riconoscere in un soggetto politico serio e credibile, che rappresenti un’area politica da tempo marginalizzata. L’esigenza di un ritorno ad un atteggiamento progettuale e cooperativo è largamente sentito nel nostro paese dove, negli ultimi anni, la politica è stata contraddistinta unicamente da slogan populistici e da toni spesso sopra le righe. Un’esigenza emersa in tutto il Paese in queste settimane compreso il Piemonte, dove si continuano a registrare nuovi successi e nuove adesioni in tutte le nostre Province.

L’apertura costante di Comitati Locali sul nostro territorio regionale, a cui si aggiunge il tesseramento di centinaia di sostenitori ed attivisti, certifica il bisogno di avere un partito moderato, laico ed europeista anche nelle nostre comunità, a partire dalla città di Torino. Una città, la nostra, compressa tra il populismo a 5 Stelle in Comune e il sovranismo della Giunta a trazione leghista, in Regione. Il capoluogo arriverà in Primavera all’appuntamento elettorale amministrativo, dopo il mandato della Giunta Pentastellata.

Un quinquennio iniziato come un amore impetuoso e che si sta risolvendo in una difficile sopportazione da parte della città, a causa di una gestione ideologica e poco in linea con le necessità attuali. I cinque anni in via di conclusione, in cui Palazzo Civico è stato gestito dai paladini dell’antipolitica, sono stati contraddistinti da numerosi atti contrastanti a supporto delle promesse ideologiche fatte in campagna elettorale e riportate, dalla Sindaca in primis, come grandi vittorie, anche quando si trattava di normali atti amministrativi. Non ce ne voglia il sindaco uscente, ma riportare come successi della sua amministrazione l’asfaltatura di piazze e vie o il taglio dell’erba in area cimiteriale, non è segno di grande visione politica, piuttosto di normale amministrazione da considerare come atto d’ufficio, in totale assenza di reale progettualità. Anche in questi giorni, la Giunta Comunale sembra vivere fuori dal tempo e dalla realtà contemporanea. Durante la peggior crisi economica dal dopo guerra, infatti, nonostante le numerose categorie di cittadini Torinesi che vedono messo a rischio il proprio futuro, la Appendino ed i suoi sodali, sono impegnati in un’estenuante corsa al “chilometro ciclabile”.

Probabilmente, in Giunta si è deciso di inserire nella relazione di fine mandato un grande “successo”, ovvero l’aver tappezzato di piste ciclabili migliaia di chilometri della nostra città, ma le esigenze attuali e dell’immediato futuro sono altre. Piste ciclabili, tra l’altro, progettate spesso al confine con le normative del codice della strada, senza un coinvolgimento delle circoscrizioni, e senza valutarne l’effettiva utilità e sicurezza per tutti gli utilizzatori delle nostre vie. In una città da anni in preda ad una crisi economica e sociale evidente, che si è acuita e si acuirà ulteriormente a pandemia finita, l’amministrazione della Città è l’esempio lampante della mancanza di lungimiranza della classe politica attuale. Impegnati a sfornare slogan, si dimenticano delle reali necessità del nostro tempo e di progettare soluzioni per il futuro delle nostre città e del nostro Paese.

In questo, attanagliati dal populismo pentastellato a sinistra e dal sovranismo urlato proveniente dall’estrema destra, costantemente alla ricerca del nemico e dello scontro, i cittadini mostrano la necessità di riconoscersi in un partito dai toni moderati e dai progetti concreti che, restituendo dignità alla politica, guidi il paese attraverso le difficoltà attuali e future. In un’ottica di risoluzione dei problemi e senza essere alla continua ricerca del consenso ad ogni costo, il nuovo partito di Buona Destra miete consensi trasversali da tutte le categorie sociali ed economiche, sia nei nostri territori che a livello nazionale. Un partito che si pone l’ambizioso progetto di diventare un soggetto di riferimento in un’area fondamentale della nostra politica. Un’area che ha segnato la storia del Paese e che, tramite Buona Destra, vuole immaginare e costruirne il futuro. Le settimane ed i mesi che abbiamo di fronte non saranno facili, ma bisognerà affrontarli con consapevolezza e serietà per poter progettare la ripresa socioeconomica di Torino e dell’Italia intera. I cittadini chiedono da più parti questo e Buona Destra, analizzandone i risultati, sembra essere il soggetto scelto per rappresentarne al meglio le istanze.

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