Un'idea per tenere aperti i ristoranti

Ristoranti e bar continuano come altre categorie, soprattutto in zone rosse, arancioni e alcuni anche in zone gialle, a protestare giustamente chiedendo a scienziati e politici di poter tornare a lavorare prima di ridursi completamente alla fame e quindi alla chiusura totale dei locali. Allora lancio una delle molte idee, oserei dire provocatoria, di poter far tornare a lavorare questi imprenditori, togliendo i divieti di apertura di questi esercizi pubblici in tutte e tre le zone, lasciando un termine per la chiusura serale almeno per le ore 23.

La proposta è questa: vincolare la riapertura in tutte le tre zone dalle 9 alle 23 tutti i giorni, chiedendo ai gestori di garantire la presenza di un infermiere che provveda oltre a misurare la febbre, ad eseguire un test sierologico che in pochi minuti possa indicare prima di entrare in sala da pranzo e potersi sedere al tavolo, se la persona sia positiva o negativa. Nel caso di positività naturalmente la persona non entrerebbe a contatto con le altre eventualmente già sedute al tavolo. Questo non lo trovo più a rischio di quello che succede ora nei centri commerciali, dove all’entrata ti provano la febbre e se non ce l’hai ti fanno entrare; qui con una moltitudine di persone rispetto a chi va a pranzo o cena in un ristorante. Perlomeno potrebbe essere una proposta per cercare di far lavorare gli addetti che naturalmente con i contributi che hanno ricevuto potrebbero pagare i sanitari. Naturalmente chi ha più esperienza del sottoscritto potrebbe valutare la praticità della proposta o proporre altre idee, che potrebbero aiutare il settore che sta perdendo sempre più soldi e soprattutto la speranza nel futuro.

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