Non basta la fiducia, serve un programma

Il governo ha superato lo scoglio rappresentato dal voto al Senato. Diversamente dalla Camera però non ha raggiunto la maggioranza assoluta il che renderà assai più difficile la sua navigazione. I parlamentari di Italia Viva, che hanno provocato la crisi, si sono astenuti. Una bocciatura del governo al Senato avrebbe spaccato il gruppo dei senatori di Italia Viva nella consapevolezza delle conseguenze nefaste di un voto anticipato su Italia Viva.

Il fatto certamente positivo è che il governo abbia superato la difficile prova della fiducia al Senato non autorizza l’ottimismo. Sia chiaro: avendo ottenuto la maggioranza relativa dei voti al Senato (e quella assoluta alla Camera) Conte e i suoi Ministri possono governare. Questo significa che può proporre lo scostamento di bilancio e approvare il decreto sui cosiddetti ristori da riconoscere alle categorie maggiormente colpite dalla crisi, ma negare le difficoltà e problemi sarebbe un errore. 

Il governo è chiamato ad affrontare sfide difficili: dalla pandemia alle vaccinazioni, dalla crisi economica al rilancio economico alla modernizzazione del Paese. Sono sfide che fanno tremare le vene dei polsi e che richiedono un governo che abbia una chiara “idea di Paese” e una maggioranza parlamentare sufficientemente ampia per poterle affrontare con la coesione necessaria, tanto più di fronte ad una opposizione che si è arricchita di un nuovo alleato. Il rischio molto concreto è che le votazioni al  Senato in aula e in Commissione si trasformino in un percorso di guerra per la maggioranza e che si determini un rallentamento se non un blocco della attività legislativa.

Per questo è indispensabile verificare se esistano le condizioni politico-programmatiche per garantire all'esecutivo una sostegno parlamentare più ampio di quello attuale per poter  governare e non di tirare a campare. Se questo avverrà lo capiremo nei prossimi giorni. In caso contrario, benché io continui a considerarlo in questa particolare situazione una follia, esisterebbe una sola alternativa, quella del voto anticipato.

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