I pilastri della Torino futura

Complice la mutata situazione politica nazionale, anche a Torino assistiamo in questi giorni a un crescente fiorire di ricette emulative, provenienti da varie parti politiche, per la presentazione di liste elettorali in occasione delle prossime elezioni amministrative. A prevalere ancora una volta sembrano essere i tatticismi, le convenienze personali, la ricerca spasmodica di garantirsi una poltrona per i prossimi cinque anni con il terrore di doversi poi ritrovare alla ricerca di un lavoro.

Mettendo per un momento da parte i pessimi risultati degli ultimi cinque anni raggiunti dall'attuale amministrazione, in stile propositivo e costruttivo, pensiamo che prima di tutto occorrano un progetto e una strategia di medio/lungo termine per immaginare la Torino del futuro. Ai cittadini torinesi occorre una proposta chiara, concreta le cui possibilità di realizzazione siano concrete e che possa portare benefici reali, si possono individuare alcuni pilastri sui quali costruire una seria proposta politica.

Sicurezza, noi puntiamo su azioni chiave e risolutive, attraverso un approccio strategico. La sicurezza è il mezzo, non l’obiettivo finale. Sicurezza significa incentivare l’economia, l'impresa, il lavoro, la cittadinanza consapevole. Non un approccio basato su un’azione repressiva fine a sé stessa e sbandierata periodicamente durante la campagna elettorale, bensì un percorso inclusivo di tutti i cittadini torinesi, “vecchi” e “nuovi”, con esplicito riferimento a chi a Torino arriva oggi, anche da molto lontano. E nessuna disponibilità verso chi decide deliberatamente di delinquere. Sicurezza partecipata, presenza sul territorio e sorveglianza sono alla base di un progetto che dovrà necessariamente essere gestito da una persona con reali competenze sul tema, un assessore alla sicurezza competente che da troppo tempo manca alla nostra città.

Conti in regola, meno tasse e semplificazione sono il secondo pilastro per il nostro futuro. Eliminazione di spese e regalie, controllo della spesa pubblica rompendo gli interessi cristallizzati da tempo in città con una generale pulizia nel settore delle partecipate, interrompendo la propensione dei sindaci a trasformarsi in finanzieri, capaci di costruire sulle partecipate grandi intrecci societari. Il fisco comunale deve essere equo per tutti i cittadini, capace di valutare la realtà, sarà necessaria una revisione delle tariffe e dei coefficienti per il calcolo del costo per l’occupazione del suolo pubblico in alcune zone della città oltre a una seria e attenta valutazione delle aliquote Tari. L’eccesso di burocrazia a cui siamo arrivati (e che non accenna a diminuire), ha portato la maggior parte delle persone al disinteresse, a non assumersi responsabilità, accettando con fatalismo anche i cattivi servizi, percependoli come prassi. Non deve, e non può essere cosi! La burocrazia e l’amministrazione pubblica devono essere solo strumento a servizio dei cittadini.

Dinamicità, sostegno a micro, piccole e media impresa, terzo pilastro. I giovani e non, vogliono partecipare ed essere protagonisti della nuova visione delle città; occorre investire su di loro, coinvolgerli nel processo di rinnovamento e dare tanto spazio alle loro idee, alle loro ambizioni, alle loro capacità anche imprenditoriali. Ciascuno deve potersi sentire ed essere incluso e partecipe, l’amministrazione comunale dovrà sempre agevolare tali ambizioni.

Il quarto pilastro è costituito da turismo, cultura, vivacità e mobilità. Vogliamo un’amministrazione che ami, curi e valorizzi le ricchezze, espresse e potenziali, di tutta la nostra città, non solamente del centro Vogliamo il turismo anche in periferia, aprendo alla collaborazione con soggetti privati che evitino l’impegno di risorse comunali, affinché proprio le periferie siano fonte di crescita e di ammirazione globale, e non un peso da gestire. Deve essere interesse di tutti la realizzazione di un modello cittadino più vivibile per tutti. Promuoviamo eventi in città, nei quartieri, nelle periferie; lasciamo che le energie dei giovani e di tutti i cittadini trovino ampio spazio e appoggio dalle istituzioni locali, lavoriamo insieme in sinergia alla costruzione di una città per i cittadini.

Infine, vogliamo che i provvedimenti che interessano il futuro di Torino siano parte di un progetto organico, in cui sia possibile verificare i risultati ottenuti confrontandoli con quelli previsti ed effettuare un’analisi costi-benefici. Partiamo da questi quattro pilastri per costruire la Torino che vogliamo, progetti semplici, realizzabili e facilmente misurabili dai cittadini, stanchi delle troppe, mirabolanti promesse mai mantenute, che hanno bloccato la nostra città in un processo di regressione che i torinesi non meritano.

*Guglielmo Del Pero, segretario Pli Torino 

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