È finito il tempo delle promesse

Nonostante le promesse (mai mantenute) si continua in zona rossa. Negli ultimi giorni della settimana, sono stati diramati diversi dati riguardanti la situazione sanitaria della nostra regione. Tutti i parametri principali risultano ampiamente negativi e fanno presupporre che il Piemonte possa restare zona rossa ancora per diverse settimane. Infatti, sia per quanto riguarda l’indice di contagiosità che per quanto riguarda la pressione sugli ospedali, i nostri territori continuano ad essere i più sofferenti, nonostante le molte promesse fatte dalla Giunta regionale sia sul potenziamento delle rete ospedaliera che sul fronte della campagna vaccinale. L’indice Rt pone il Piemonte come una delle Regioni peggiori nel contenimento dei contagi, superata in questa classifica dal solo Friuli, con una situazione in continuo peggioramento, in controtendenza con quello che accade nella maggior parte del territorio nazionale. Se questa tendenza non si invertisse, per la nostra Regione, già classificata “rosso scuro” dalle linee guida dell’UE, la zona rossa non si limiterebbe solo alle settimane a cavallo della Pasqua, ma continuerebbe successivamente con tutte le conseguenze, sociali ed economiche, conseguenti.

Parallelamente all’indice Rt, risulta preoccupante anche l’indice di occupazione dei posti letto disponibili nelle terapie Intensive regionali. I dati emanati dall’Unita di Crisi regionale venerdì scorso, indicavano 358 pazienti ricoverati nelle unità intensive, corrispondenti a circa il 55% delle disponibilità. Questo dato porta a chiedersi dove siano finiti i 299 posti letto intensivi promessi lo scorso 13 dicembre dall’assessore alla Sanità Icardi, quando con parole roboanti lodava gli immensi sforzi fatti dalla Giunta Regionale nel potenziamento dell’assistenza sanitaria ospedaliera. 299 posti letto che, se fossero stati attivati come promesso, oggi porterebbero il dato dell’occupazione a poco più del 30%, cioè intorno ai limiti di guardia previsti.

Le tante dichiarazioni e promesse elargite tramite slogan dal nostro governatore e dall’assessore e mai portate a compimento, non si limitano solo al potenziamento della rete ospedaliera. Infatti, da settimane si dichiarano accordi, piani, progetti per dare una svolta ed un’accelerazione alla campagna vaccinale, che rimane lenta e poco efficace. I dati disponibili riguardanti le vaccinazioni agli ultraottantenni, ad esempio, la categoria più fragile che ci si era ripromessi di immunizzare velocemente, indicano come poco meno del 60% di loro abbia ricevuto almeno una dose di vaccino e solo il 15% circa, abbia ricevuto la doppia dose.

Una situazione critica sotto molti punti di vista e che non sembra essere sotto un controllo efficace da parte di coloro che si lanciano in continue promesse, senza portare evidenti risultati. Una situazione che continua ad abbattersi sulle spalle di cittadini ed attività economiche piemontesi e che richiede interventi decisi ed efficaci da parte della politica nazionale e locale, lontana da slogan propagandistici degni di una campagna elettorale. Oggi, più che mai, è necessario che la politica torni a fare politica, con pragmatismo e decisione, dando le giuste soluzioni ai problemi che le nostre comunità stanno affrontando, dal punto di vista sociale, economico e sanitario. Il tempo delle promesse e degli slogan è finito, servono idee concrete e realizzabili per portar fuori la nostra regione da una situazione che è già costata troppo sia per la nostra economia che in termini di vite umane.

*Claudio Desirò, Buona Destra

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