Pasqua amara nelle Rsa

Una Pasqua dalle uova di cioccolato dal gusto amaro all’interno delle Rsa, dopo aver letto l’articolo "Anziani in lista d’attesa” da voi pubblicato il 3 aprile. Come sempre, da un anno a questa parte, mentre sono vietati i nuovi ingressi, mentre sono vietate le visite e/o concesse con le stesse modalità irremovibili, con il personale sanitario ovviamente in regime di cassa integrazione, cui va tutta la mia solidarietà. Tra ospiti vaccinati ma tenuti sempre in isolamento. Stesse identiche modalità.

Incredibile? Ma vero! Prima le liste di attesa erano dovute dai tutti posti letto occupati, addirittura pagavi per motivi famigliari organizzativi la prenotazione di un posto letto (vuoto) delle rette intere, mentre da casa cercavi di organizzare il tutto. Persone “estremamente fragili”, bisognose di cure e attenzioni particolari oggi sono fuori ad attendere. Invece gli ospiti all’interno attendono una volta al mese 30 minuti di visita parenti, mentre gli operatori sanitari rispettando il regime della cassa integrazione, corrono come sempre, ma più veloci di prima. Pertanto organizzare le visite è un problema, non c’è tempo e i sabati, le domeniche, i giorni festivi spariti dai calendari delle visite. Ai volontari che vorrebbero unirsi per poter collaborare e inserirsi è fatto divieto. I conti tornano e sono sempre tornati, sempre consapevoli e sempre impotenti.

Del resto prima che ci trovassimo in questo “delirio” se ti trovavi sfortunatamente per cause improvvise in ospedali fuori dalla tua Regione venivi dimesso. Lottavi perché ciò non avvenisse lottavi per chiedere un trasferimento ma invano, eri fuori regione e venivi dimesso, ritornavi a casa e il giorno dopo d’urgenza, ma nella tua Regione, ritornavi visto le condizioni in ospedale, eccetera. Poi ti trovavi nelle Rsa a condividere il “Pai”, piano assistenziale individualizzato, e lottavi invano nella guerra tra i poveri per elemosinare 2 ore di assistenza individuale cognitiva, che non ti veniva concessa a seguito dell’inutilità visto le condizioni, ma tu lottavi: in realtà mancavano le ore a disposizione perché “tagliate” e non potevi fare nulla. Quante parole inutili e noiose ho scritto in questo spazio: Impotenti come sempre da sempre, prima ancora del delirio attuale.

Grazie e Buona Pasqua

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