Pd e M5s insieme contro la destra
Wilmer Ronzani 07:21 Mercoledì 12 Maggio 2021 0
A Roma è saltata la possibilità che Pd, sinistra e M5s si presentino insieme alle prossime elezioni per la scelta del sindaco della Capitale. Il M5s ha fatto sapere che se a candidarsi fosse stato Zingaretti, il candidato con maggiori chance di vittoria e che il centrodestra temeva di più, questa decisione, anziché favorire, avrebbe inasprito le polemiche tra i due partiti e avuto conseguenze sulla stessa tenuta della giunta regionale di cui fanno parte da alcune settimane gli esponenti del Movimento. Letta e Conte, che avevano lavorato per favorire una intesa, si sono dovuti arrendere.
Il candidato del Pd sarà l'ex ministro per l’Economia Gualtieri. La Raggi si ricandiderà mentre Calenda ha ribadito di non avere alcuna intenzione di ritirare la propria candidatura.
A determinare questa situazione hanno contribuito la diversa collocazione che i due partiti hanno avuto in questi anni all'interno del Consiglio Comunale di Roma, le polemiche che hanno contrapposto Pd e M5s e i severi e condivisibili giudizi nei confronti della Raggi. Cioè un contenzioso non facile da superare. Resta il fatto che la rinuncia forzata di Zingaretti, senza nulla togliere al valore della candidatura di Gualtieri, rende più incerta la sfida con il centrodestra per il governo della capitale d'Italia.
Ma diffidenze e vecchi rancori non riguardano solo il M5s. Problemi analoghi riguardo anche il Pd come dimostrano la discussione e la decisione dei dem torinesi che hanno ritenuto impraticabile la prospettiva di un accordo, nonostante la decisione della Appendino di farsi da parte.
L'auspicio di Letta e di Conte è che le divisioni possano essere ricomposte al secondo turno per fare in modo che il processo di costruzione di una alternativa di governo alla destra possa ripartire e questa battuta di arresto sia solo momentanea. Ma non sarà facile perché le condizioni affinché una tale intesa potesse realizzarsi andavano costruite adesso. Francamente non capisco l’atteggiamento di coloro che provano soddisfazione per questa battuta d’arresto che rischia di consegnare alla destra sia il governo del Paese che quello delle grandi città.