Ambientalismo senza ideologia

Non si può che portare un plauso concreto alle affermazioni del ministro Cingolani, quando quest’ultimo afferma che: l’ambientalismo deve essere concreto, responsabile e realista. Finalmente un ministro che convintamente ricorda che l’ambientalismo debba essere ragionevole, coniugare lo sviluppo con la sostenibilità e non debba essere ideologico e fondamentalista. Tale commento ricalca le convinzioni di molti che da tempo sottolineano tali convinzioni per favorire la transizione ecologica

 Il ministro Cingolani ha avuto da tecnico il coraggio e la forza di dire espressamente che è necessario per l’Italia andare verso un ambientalismo ragionevole che non nega lo sviluppo. Ragionevole significa infatti che deve utilizzare il metodo scientifico e domandarsi: qual è il rischio minore per una buona qualità della vita? La sostenibilità è proprio il calcolo del rischio e non esiste un rischio zero. Un esempio concreto è il ciclo integrato dei rifiuti, in cui occorre mettere in campo le nuove tecnologie che devono essere sostenibili perché ambiente è qualità della vita, ma è la tecnologia che ci dà un potenziale di qualità di vita più alto.

Se un paese rinuncia per motivi ideologici alla ricerca e si ostina ad ideologizzare qualsivoglia percorso, vuol dire che non è destinato ad avere futuro e che sarà un paese succube dal punto di vista dell’energia e dello sviluppo ad altre realtà europee che al fianco degli incentivi per il rinnovabile, considerano la ricerca scientifica imprescindibili per migliorare la qualità della vita. Da Pecoraro Scanio in avanti abbiamo assistito ai percorsi ideologizzati, percorsi che di fatto hanno bloccato lo sviluppo ecosostenibile di molteplici settori produttivi italiani.

Ora uno scienziato reale, il ministro Cingolani per l’appunto, riporta la discussione sui corretti binari, binari che non devono e non dovranno scontare la politica del no a tutto ma dovranno rapportarsi con le varie criticità territoriali, senza effetto nimby di sorta ma mettendo al centro i vari aspetti positivi e negativi che un territorio dovrà affrontare, il tutto con una reale salvaguardia territoriale, frutto di concretata ricerca scientifica.

*Gian Carlo Locarni, responsabile ambiente Lega Salvini Piemonte

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