Sulla Tav l'Italia non è così indietro

Gentile direttore,
Vi scrivo circa il vostro articolo sul “cazziatone” di Radicova al viceministro leghista Morelli sui ritardi per la Tav. Occorre per prima cosa distinguere tra la tratta internazionale, quella con il tunnel di base, e le tratte nazionali, da Saint Jean de Maurienne a Lyon in Francia, da Bussoleno a Torino in Italia. I lavori per la tratta internazionale, la cui conclusione è prevista per il 2032, si svolgono per quasi l'80percento in Francia e per il 20percento in Italia. Gli appalti per i 3 miliardi di lavori sul versante francese sono stati appena assegnati, mentre per il lavori sul versante italiano (circa un miliardo) è previsto di completare la gara con l'assegnazione dei lotti ai vincitori entro fine anno.

Quindi, come osserva Radicova, appalti assegnati in Francia e non ancora in Italia, ma è una questione di pochi mesi. Circa le tratte nazionali, il Parlamento Europeo ha approvato in data 7 luglio il nuovo regolamento Mce 2.0, che consente per le tratte nazionali di collegamenti internazionali (cross border links), finanziamenti fino al 50percento dei costi, a fronte di un avanzamento dei progetti. Sul versante italiano il ministro Giovannini ha annunciato che la progettazione della tratta nazionale italiana (costo previsto 1.7 miliardi di euro, comprensivi del tunnel sotto la collina morenica) dovrebbe essere completata entro la fine dell'autunno.

La tratta nazionale francese ha costi molto più onerosi (si prevede una spesa di 4 miliardi di euro) e entro fine anno si sceglierà il tracciato di questa linea tra i tre i fase di valutazione. Poi inizierà la fase progettazione. A farla breve: - l'Italia è leggermente in ritardo rispetto alla Francia per gli appalti della tratta internazionale - l'Italia è decisamente in anticipo rispetto alla Francia per la tratta nazionale - la commissaria Radikova vede degli appalti assegnati in Francia (quelli per la tratta internazionale), ancora nessun appalto assegnato in Italia, chiede chiarimenti al vice ministro Morelli. Morelli, che credo non abbia una chiara idea della situazione, non sa cosa rispondere e balbetta qualcosa sugli attacchi dei No Tav ai cantieri. Attacchi che, a dire il vero, c’entrano poco o niente con l’assegnazione degli appalti e con la pianificazione dei lavori.

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