Sull'emergenza non siamo stati fermi

In merito all’articolo apparso ieri sulla vostra testata proponiamo le seguenti riflessioni:

I Dea dell’Asl Città di Torino gestiscono complessivamente circa 220.000 passaggi/anno a fronte di una disponibilità di posti letto assai più limitata rispetto alle altre strutture cittadine.

Il Pronto Soccorso del Maria Vittoria in particolare a fronte di 85.000 passaggi/anno e di una logistica inserita in un presidio ospedaliero realizzato nel XIX secolo conta circa 300 posti letto.

Il medico di pronto soccorso opera pertanto comprensibilmente in un contesto di particolare pressione e difficoltà rispetto ad altre realtà cittadine esterne all’ASL.

La pandemia con la necessità di creare percorsi separati in una situazione logistica come sopra descritta ha ulteriormente accentuato le difficoltà operative.

Per venire incontro alle carenze di organico, da inizio 2020, data corrispondente alla mia nomina a Commissario, nonostante il periodo pandemico, sono stati espletati 2 concorsi pubblici per medici di MeCAU, l’ultimo nel mese di aprile 2021 che ha portato all’assunzione, a tempo indeterminato, di tutti i candidati disponibili (n. 4 dirigenti medici).

Nel mese di novembre è stata richiesta la possibilità di utilizzare l’unica graduatoria al momento attiva in Regione, ma nessun medico ha aderito alla proposta.

L’Asl Città di Torino, in qualità di capofila per tutte le aziende del Piemonte, ha bandito un concorso che scadrà il 13 dicembre 2021; al momento risultano due domande presentate.

Per venire incontro ulteriormente alle criticità di carenze di personale che si verificano su quasi tutti i Dea e Pronto Soccorso della Regione, in molti casi in maniera anche più acuta rispetto ai Pronto Soccorso dell’Asl Città di Torino (considerato che anche il PS dell’Ospedale Martini fa rilevare un organico  ridotto), il Dott. Paolo Manno, Direttore del Dirmei dell’Asl Città di Torino, ha elaborato il progetto per la formazione e la certificazione di medici che possano lavorare nei Dea e Pronto Soccorso regionali per i pazienti con codici di bassa priorità, in fase di avanzato start up.

Numerose riunioni sia in direzione generale che a livello di dipartimento si sono tenute in azienda per affrontare le tematiche sopra rappresentate.

Tali riunioni hanno portato ad alcuni provvedimenti organizzativi, e altri ne seguiranno, quali la messa a disposizione dei PS del Martini e Maria Vittoria di prestazioni aggiuntive estese a tutti i medici coinvolti nel settore dell’emergenza all’interno dell’Asl Città di Torino, che comunque hanno contribuito ad alleggerire le carenze che pure permangono.

A tal proposito giova puntualizzare la situazione dell’organico afferente al PS del Maria Vittoria.  Al 1/12, pur prevedendosi dei futuri abbandoni, i medici in servizio dipendenti a tempo indeterminato sono 18 di cui 1 in maternità, più il Direttore della struttura.

L’azienda ha contrattualizzato anche 1 libero professionista a supporto dell’attività Covid per 15 ore settimanali ed è prevista l’imminente contrattualizzazione di 1 altro libero professionista a tempo pieno, questo a fronte di una consistenza organica, come da piano dei fabbisogni regionale, prevista di 18 medici escluso il Direttore della struttura.

Il problema della carenza di medici specialisti, come sanno bene i colleghi dell’Anaoo, con i quali peraltro abbiamo avuto un ottimo rapporto di collaborazione in questi anni, deriva da una inadeguata programmazione a livello nazionale, che risale a molti anni addietro, delle borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione, rispetto ai fabbisogni reali e in divenire.

Su tale problematica evidentemente non ha inciso neppure la dialettica sindacale. I colleghi dell’Anaao sanno bene che il faticoso e non scontato impegno dell’Asl Città di Torino a supporto dei Dea disagiati delle altre aziende costituisce un elemento di stabilizzazione di un sistema perennemente in disequilibrio per le motivazioni sopra riportate, e che il venir meno dell’operatività di un qualunque Dea regionale innescherebbe un effetto domino destinato a ritorcersi in particolare sulle aziende limitrofe.

Responsabilmente l’Anaao ha firmato l’accordo regionale che garantisce una maggiore valorizzazione di coloro che effettuano turni di guardia presso altre aziende.

*Carlo Picco, direttore generale Asl Città di Torino

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