Province da rilanciare

Egregio Direttore,
la legge Delrio del 2014 sull’annullamento delle Province, è stata voluta dal governo Renzi nell’intento propagandistico di tagliare la spesa pubblica. Le funzioni relative sarebbero state affidate a Regioni e Comuni. Solo i rappresentanti della destra e poi della Lega avvertirono l’errore istituzionale e le conseguenze politiche e amministrative negative di questa riforma. A Cuneo essi rimasero isolati di fronte alla scoraggiante incompetenza, al conformismo e al silenzio di gran parte degli amministratori e politici locali. Veniva così tarpato il rapporto con il territorio, annullata la rappresentanza delle varie comunità, tolta la possibilità ai cittadini di scegliere ed eleggere il proprio rappresentante.

Con questa espropriazione della democrazia partecipativa, non solo si è ancora di più allontanato il cittadino dalla vita politica, ma si è impedito che qualificati esponenti della politica e della società civile locale potessero venire eletti in Consiglio provinciale. Infatti, si è lasciato solo ad un ristretto numero di consiglieri comunali in carica, votati per altro per lista bloccata, la possibilità di far parte del nuovo Consiglio provinciale.

Alla luce delle esperienze e delle vicende è oggi necessario ricostruire e rilanciare l’ente Provincia, una forma di organizzazione decentrata del territorio che appartiene ben a ragione alla storia del nostro Paese. Lo ha riconosciuto – facendo bella figura – lo stesso presidente della Provincia di Cuneo Borgna, nell’intervento tenuto pochi giorni fa all’insediamento della nuova assemblea: “La politica nazionale si è resa conto che le Province sono un ente intermedio necessario su molti territori, e indispensabile sul nostro, su tanti temi (…) Credo che le Province possono essere l’unico soggetto in grado di fare dialogare e costituire progettualità e strategie sovracomunali (…) Una consapevolezza che i nuovi consiglieri devono avere: dell’importanza dell’ente Provincia e del compito di sviluppo e coesione sociale e territoriale”.

Alla buon’ora! Ma per riforma delle Province cosa intendiamo? Le notizie che trapelano a livello nazionale alludono solamente al numero degli assessori e alle indennità per Presidente e Giunta! Nella sostanza istituzionale nessun cambiamento, nessun accenno ad accorpamenti e razionalizzazione, nessun ritorno ad un ruolo di rilievo come in passato. I neo eletti consiglieri provinciali di Cuneo, inesperti, non hanno battuto ciglio di fronte al messaggio del presidente Borgna; nessuna obiezione, nessuna proposta. Ma è necessario muoversi subito, prima che vengano disposte a livello nazionale nell’ambito di qualche altra riforma, irrilevanti modifiche palliative; prima di cadere in una crisi governativa, e quindi che non si torni più sull’argomento.

I neo consiglieri approfondiscano la situazione territoriale e chiedano sollecitamente l’intervento comune dei parlamentari sen. Bergesio, sen. Perosino, on. Ciaburro, punti di riferimento del centrodestra cuneese, per annullare o modificare sostanzialmente la legge Delrio sulle Province. L’importante è fare recepire le concrete esigenze del territorio e fare presto. Grazie dell’ospitalità.

*Paolo Chiarenza, ex consigliere provinciale Cuneo

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