Nebbia fitta su Bose (e Bianchi)

Si continua, sui vari media e social, a parlare dell’“affaire” Bose, o attaccando la comunità o criticando le scelte di Bianchi, ovviamente con dovizia di informazioni (di seconda mano) e di raffinate speculazioni. La realtà è che sulle reali motivazioni della “cacciata” di Fratel Enzo sappiamo poco o nulla, mi sembra strano si sia giunti ad un Decreto Singolare solo per dissapori interni o, come insinua qualcuno, per antipatie in ambito curiale. È un atto che non si vedeva da tempo e che ha non poche ombre, si intima di allontanarsi dalla comunità ma non si evidenziano errori problemi dottrinali né di comportamento, tant’è che Bianchi è liberissimo di tenere conferenze, ritiri e pure di comprarsi la nuova cascina/monastero.

Nebbia fitta, si può ben dire, quindi si finisce per prendere posizione per affinità, simpatie o antipatie, non certo per conoscenza di cosa è veramente accaduto, anche perché, né la Santa Sede (e questo non è strano) né la comunità e neppure Bianchi hanno apertamente chiarito gli estremi del contendere.

Ho letto la lettera aperta di Bacci, accorata e non priva di un suo significato, così come l’articolo di Larini in strenua difesa di Bianchi ma, devo dire, che non son riusciti a chiarirmi le idee. Pur apprezzando la tensione morale di Bacci mi chiedo: come si fa a “scandalizzarsi” per l’acquisto della cascina da parte di Bianchi quando, in ambito cattolico e non solo, le opere faraoniche si sprecano da sempre e dove il denaro non è mai mancato (dalle donazioni ai benefici da parte dello Stato fino ai giochi finanziari dello Ior?). Certo non sarà la povertà evangelica ma dove la si trova, ormai? Non è che Bose fosse una struttura meno costosa e impegnativa, così come tante altre realtà.

Forse è giunto il momento che chi sappia i veri retroscena li palesi oppure si stenda un velo pietoso di silenzio lasciando che Bose e Bianchi facciano, il più serenamente possibile la loro strada e che il “divorzio” sia una possibilità di rinascita e non di acredine e dissapori. Tutto questo parlare a favore o contro non fa che incrementare la confusione e il malanimo, è tempo di smettere di male-dire e cominciare a bene-dire! Ognuno decida poi liberamente di seguire Bose o Bianchi o di andare a cercare stimoli altrove…

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