Sindaco Lo Russo, che delusione!

Eppure, ci aveva fatto sperare in un vero, serio e profondo rinnovamento nella politica torinese, Stefano Lo Russo sindaco, linfa “giovane”, uomo di prestigio, accademico oltre i confini cittadini e nazionali (“che ha svolto per anni un ruolo di cerniera tra il Politecnico subalpino e Mosca. Già nel 2017 figurava tra gli sherpa che accompagnarono l’allora premier Paolo Gentiloni a Sochi dove vennero siglati una serie di accordi economici a partire dall’energia. Un coinvolgimento legato alle competenze di Lo Russo nel campo della geologia. Poche settimane dopo, a San Pietroburgo venne siglato un accordo tra Gazprom e Politecnico...”. Insomma, un uomo che sa stare al mondo oltre ad essere un politico di lungo corso del Pd torinese.

Bene, da lui ci si aspettava la classe di un “cavallo di razza”, lo stile ad ampio respiro di un politico intelligente, una caratura che andasse oltre il provincialismo da parrocchietta mah... quando abbiamo appreso delle nomine nelle partecipate del Comune ci sono cascate davvero le braccia (eufemisticamente!). Una pletora di soliti noti, messi in “sonno” sempre sotto l’ala del partito durante questi ultimi anni, che balzano veloci nuovamente in sella grazie a ruoli importanti, succulenti per stipendi e privilegi, ruoli che penso saranno per loro poco impegnativi, la macchina delle partecipate infatti già pullula di dirigenti, impiegati, burocrati (costi a spiovere!) che mandano avanti la baracca (ci domandiamo la reale necessità di alcuni di questi pachidermi succhia-soldi, vedi per citarne uno: “...la Fondazione Contrada (“un ente operativo che avvia e sostiene la cura dello spazio pubblico”, boh!)”. Chissà chi ha voluto questo inutile e costoso bitorzolo clientelare?

Ma tant’è, i “nominati” sono: a) amici fedeli, b) hanno fatto campagna per l’elezione di Lo Russo, c) portano voti e consensi. E che, non gli diamo un premio? Sì sì, conosciamo la storia, in Italia questo sistema fu inaugurato secoli fa dalla Dc dei tempi d’oro, ereditato con entusiasmo dal Psi e perfezionato dalla sinistra ex comunista che passando attraverso diverse sigle divenne alla fine Pd. Ed eccoci qua, a Torino il Pd governa da “secoli” ormai e ha avuto un tempo infinito per tessere una possente ragnatela d’acciaio pervadendo tutti i gangli vitali della città, a ogni livello sociale/culturale/economico-finanziario e di potere. A parte la sgangherata parentesi M5stelle, il “sistema” ritorna oggi “più bello e più forte che pria!”. L’elenco dei personaggi in questione, alcuni dei quali di una mediocrità da far drizzare i capelli in testa (li abbiamo conosciuti bene durante questi ultimi decenni), è deprimente, altrettanto deprimente la dichiarazione di Lo Russo: “persone competenti”. Competenti? Andiamo, sindaco! Se scivola su questa pacchiana buccia di banana per giustificare queste nomine diventa grottesco, meglio tacere!

Comunque siamo di nuovo qui, i soliti noti piazzati, ben pasciuti, inamovibili, sazi. Se il trend è e sarà questo, al di fuori del recinto dei fedeli e fedelissimi, dei beneficiati e dei favoriti, delle vaste porzioni di chi dal Pd aveva avuto e ovviamente continuerà ad avere vantaggi di varia natura, i torinesi “fuori recinto” rivivranno un copione ormai stranoto, stantio, fatto di politichese senza costrutto, di iniziative e investimenti funzionali a chi porta voti e consenso, di slogan politicanti che conosciamo ahimè a memoria.

Vabbè, questo passa il convento a Torino, qui e adesso la ragnatela d’acciaio Pd vince, la nostra storia è questa, peccato essere finiti così miseramente, in fondo a Torino il Pci aveva dato cose egregie ma parliamo di preistoria!

Caro sindaco Lo Russo, pensavamo fosse possibile una profonda rinascita grazie a lei, una emancipazione che ci portasse ad uscire dai pantani delle conventicole fatte di men che mediocri personaggetti della piccola politica locale piuttosto ignorante, ci avevamo proprio sperato! Con i personaggi di cui si circonda rimarremo una piccola città, una piccola provincia ai confini nord occidentali dell’Impero, un mondicino di pessime cose di pessimo gusto (purtroppo e gravemente costosissime per la Comunità), peccato. Stanno per piovere su Torino soldi ed eventi... temo che il profondo provincialismo da cui siamo sommersi vanificherà tutto, ma comunque spero davvero ardentemente di no!

Grazie per l’attenzione

print_icon